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Tumore della laringe: sintomi, cause e terapia

Il tumore della laringe è una neoplasia, generata dalla proliferazione incontrollata delle cellule che la compongono.

La laringe è un organo dell'apparato respiratorio lungo circa 12 centimetri, compreso tra faringe e trachea, che presenta diverse strutture cartilaginee, muscolari e legamentose.

Nello specifico è una valvola situata tra le vie aeree e digestive, quando è aperta, consente la respirazione, quando è chiusa permette la deglutizione. La laringe ospita inoltre le corde vocali, organo fondamentale della fonazione.

tumore della laringe

Catalogazione dei tumori della laringe

tumori laringei originano, nella maggior parte dei casi, dalla mucosa (epitelio) che riveste l'interno del canale.

Il più comune è il carcinoma a cellule squamose, derivante dalla proliferazione incontrollata di una cellula squamosa costituente l'epitelio superficiale della laringe; più raramente, è un sarcoma, un adenocarcinoma laringeo o un linfoma laringe.

La laringe è suddivisa in tre sezioni sovrapposte: la sopraglottide (sezione superiore), la glottide (sezione centrale) e la sottoglottide (sezione inferiore). 

In ognuna di queste tre aree si può sviluppare un cancro della gola, anche se si manifesta più frequentemente nella glottide (carcinoma glottico). Solo raramente interessa la sopraglottide (tumore sopraglottico) e la sottoglottide (tumore sottoglottico).

Frequenti sintomi del tumore alla laringe

Come si manifesta il tumore alla gola? Quali sono i sintomi di un tumore alla gola? I sintomi di un tumore maligno alla laringe sono spesso ambigui e non sempre specifici; variano a seconda della sede e dell' estensione della massa tumorale.

Solitamente è più semplice riuscire a diagnosticare i tumori delle corde vocali, in quanto causano un alterazione della voce.

I tumori orofaringei vengono invece diagnosticati successivamente, a causa di sintomi che nella maggioranza dei casi vengono sottovalutati, in quanto simili al mal di gola, o ad infiammazioni.

Il tumore laringe sintomi si manifesta principalmente come:

  • cambiamenti nel tono della voce che si fa più rauca;
  • dolore durante la deglutizione o difficoltà a deglutire;
  • senso di nodo alla gola;
  • tosse persistente;
  • mal di gola persistente;
  • dolore alle orecchie.

Tipologie di sintomi tumore alla laringe aggiuntivi

Perciò il tumore alla gola come si manifesta? A questi sintomi tumore laringe ricorrenti si possono aggiungere anche:

  • difficoltà respiratorie;
  • emissione di un suono sibilante acuto durante la respirazione;
  • alitosi;
  • tosse con sangue;
  • gonfiore al collo;
  • perdita di peso.

Trattamento e cura del tumore della laringe

Per formulare la terapia più adatta in base al paziente vengono presi in considerazione diversi fattori: la sede della massa tumorale, la stadiazione della neoplasia, lo stato di salute generale.

Il trattamento e la cura del cancro alla gola si fondano sull’utilizzo non solo di tecniche quali la chirurgia esportativa, ma anche di protocolli terapeutici “di preservazione d’organo”. Quest’ultimi risultano particolarmente innovativi, in quanto consentono di trattare le neoplasie avanzate faringo-laringee senza ricorrere alla laringectomia, anche se non possono garantire sempre risultati pari alla chirurgia.

Nella maggior parte dei casi, si ricorre alla radioterapia, alla quale poi si associa, negli stadi più avanzati, la chemioterapia. I farmaci utilizzati nella chemioterapia del tumore della laringe sono il carboplatino, il cisplatino (la cui azione è quella di inibire la sintesi del DNA), il fluorouracile (ad azione citotossica) e il Paclitaxel.

Gli ultimi due oltre che per infusione in vena (somministrazione goccia a goccia) si somministrano anche per iniezione in vena attraverso una cannula.

C'è infine la terapia mirata. Questi farmaci antitumorali interferiscono con le molecole necessarie alla crescita del tumore ed altri anticorpi antitumorali che agiscono in modo mirato verso specifici siti del tumore. Questi possono aumentare in caso di tumore alla laringe sopravvivenza.

Tumore della laringe: fattori di rischio

Il principale fattore di rischio per il tumore della laringe è principalmente il fumo. Oltre a questo incidono come cancro alla gola cause:

  • abuso di alcool;
  • dieta povera di ortaggi e frutta freschi;
  • età avanzata (secondo diversi studi statistici, carcinoma alla gola è assai più frequente fra gli individui di età superiore ai 60 anni);
  • chi ha una storia familiare di neoplasia alla gola;
  • esposizione ad asbesto.

L'insorgenza di tumore alla gola da amianto

Il tumore della gola è una neoplasia tonsillare considerata dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) tra le neoplasie causate dall’asbesto:

There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos […]. Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum” – Volume 100C – IARC Monographs).

Il cancro della laringe in relazione all'esposizione all'amianto è stato studiato in un gran numero di studi tra le popolazioni esposte professionalmente in Nord e Sud America, Europa e Asia.

La presenza di siti contaminati è ancora diffusa in Italia, come testimonia "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022". Per questo è importante segnalare, anche attraverso l'App Amianto, i luoghi in cui è necessaria la bonifica.

Studi scientifici sui danni causati dall'amianto

Lo studio di Peto (1985) ha riscontrato il tumore della laringe in percentuale di 1,55 su 3211 lavoratori tessili dell'amianto nel Regno Unito. Sono stati osservati quattro decessi per cancro della laringe nel gruppo più fortemente esposto.

Pira (2005) invece si concentra su un campione di 889 uomini e 1077 donne, impiegati in un impianto tessile di amianto in Italia. Ha trovato un SMR complessivo per il tumore della laringe di 2,38 e sette decessi, tutti tra lavoratori di sesso maschile.

Indaga i danni alla salute subiti da 6943 minatori di amianto e mugnai dell'Australia occidentale, esposti prevalentemente ad amianto crocidolite, Musk (2008), che ha riscontrato un SMR per il tumore della laringe di 1,56.

Altri studi si concentrano anche a esplorare la correlazione tra il cancro alla laringe e altri fattori di rischio, come alcol e tabacco.

Malattie della laringe: assistenza e tutela legale

L'Avv. Ezio Bonanni è da anni pioniere nella tutela dei diritti di coloro che hanno contratto patologie asbesto correlate, tra le quali il carcinoma alla laringe.

Il tumore della laringe è inserito nella LISTA I delle malattie professionali INAIL (Gruppo 6 e Codice I.6.03), la cui origine lavorativa è di elevata probabilità.

Ciò è ribadito anche dalla recente sentenza della Corte di Cassazione. Con l’ordinanza n. 38862/2021, ha accolto il ricorso di una vittima di tumore laringeo, che si era vista rigettare la domanda all’INAIL per la rendita o l’indennizzo per malattia professionale. Ciò che il ricorrente contestava alla Corte d'Appello era proprio non aver considerato il d.m. del 2014, che inserisce il tumore della laringe tra le patologie con elevata probabilità di origine lavorativa.

Agenti Causali (D.M 09/04/2008 e 10/06/2014)Riferimenti e lavorazioni D.M. 09/04/2008Periodo Max. Ind.  Lista  Codice
Vetri Artistici, Contenitori di Vetro, Vetro Stampato (Manifattura)n.pIllimitatoLISTA IIIIII.6.12.
Asbeston.pIllimitatoLISTA II.6.03.
Acido SolforicoInd. n.26 d); Lavorazioni che espongono all’azione dell’acido solforicoIllimitatoLISTA II.6.26.
Cloruro di Carbonile (Fosgene e Iprite)n.pIllimitatoLISTA II.6.48.
Industria della gomman.pIllimitatoLISTA IIII.6.37

Assistenza legale: documentazione necessaria

Il percorso di assistenza legale ha inizio a partire dalla ricostruzione dell’anamnesi lavorativa, corredata di tutta la documentazione necessaria:

  • libretto di lavoro;
  • copia delle buste paga;
  • eventuali fotografie attestanti le attività di lavoro all'interno dei siti contaminati;
  • acquisire dalla ASL i piani di lavoro di rimozione amianto e le relazioni di cui all'art. 9, L. 257/92;
  • acquisire copia del documento di valutazione del rischio;
  • documenti attestanti la presenza di amianto nel sito lavorativo.

Per richiedere una visita medica è necessario presentare questi documenti:

  • esami tecnico strumentali;
  • certificazioni mediche;
  • cartelle cliniche.

Prima certificazione di malattia professionale

Il primo compito svolto dal medico del lavoro, che può coincidere con la figura del medico curante di famiglia, è quello di sottoporre a visita il paziente, verificando le mansioni svolte durante la propria attività lavorativa.

Successivamente viene redatta la certificazione medica di malattia professionale, che si fonda sul modello 5ss bis predisposto dall’INAIl e che il medico dovrà recapitare con modalità telematica all’Istituto previdenziale.

Tumore della laringe: intervento della CON.T.A.R.P.

L'INAIL, allo scopo di preparare la pratica, richiede poi il parare alla CON.T.A.R.P. (Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione centrale, organo tecnico dell’INAIL) la quale si accerta dei rischi presenti nell’ambiente lavorativo, e  si occupa di stilare una relazione a riguardo.

Dal momento che la patologia sopracitata è strettamente correlata all’esposizione amianto, nel caso in cui la CON.T.A.R.P. confermi la presenza dell’amianto, anche a titolo di esposizione solamente ambientale (Cass. Sez. Lav. n. 23653/2016), deve essere riconosciuta l'origine professionale della tecnopatia. Quindi, deve essere indennizzata, all'esito della visita medico legale:

  • rendita INAIL, nel caso di riconoscimento di patologia a partire dal 16%;
  • indennizzo INAIL, nel caso in cui fosse riconosciuta una lesione dal 6% al 15%;
  • Fondo Vittime Amianto, prestazione aggiuntiva alla rendita INAIL. Recentemente tale prestazione è riconosciuta anche a coloro che sono vittime ambientali.

Tutela delle vittime in caso di rigetto

Nel caso in cui il procedimento amministrativo dia luogo a un accoglimento della domanda di malattia professionale, si procede con l’erogazione dell’indennizzo o della rendita con inabilità dal 16%. Viene invece indennizzato il solo danno biologico nel caso di menomazione riconosciuta con grado percentuale dal 6 al 15%.

Nel caso in cui il procedimento emetta un provvedimento di rigetto, si può effettuare un ricorso amministrativo ai sensi dell'art. 104 del D.P.R. n. 1124/65, con richiesta di "riesame" del provvedimento.

Il ricorso può essere proposto anche nel caso in cui vi sia un'evidente sottovalutazione dell'effettivo danno biologico in relazione al grado dell'infermità causata dalla malattia professionale.

Come avviene la visita collegiale INAIL?

Nella procedura INAIL, grazie all’intervento dell’avv. Ezio Bonanni, è stato inserito un particolare corredo probatorio di natura tecnica (per dimostrare il rischio amianto) e medico legale (attraverso un team di professionisti a livello sanitario che collaborano con l'Osservatorio Nazionale Amianto - ONA Onlus).

In seguito al ricorso (ex art. 104 del D.P.R. 1124/65), l'INAIL si occupa di visionare il carteggio, e da luogo ad una sessione di visita collegiale, alla quale partecipa il medico legale dell’assistito/a, in contraddittorio con i sanitari INAIL.

La documentazione viene analizzata sia da un ottica tecnica e medico legale nel caso di rigetto, oppure semplicemente medico legale, nel caso in cui  vi sia una sottovalutazione della lesione riportata, come esito della malattia professionale.

Il provvedimento INAIL dopo la collegiale medica

In un secondo momento, L’INAIL, dopo aver effettuate le dovute considerazioni, emetterà un provvedimento definitivo dal punto di vista amministrativo, con il quale accoglierà oppure rigetterà la domanda di malattia professionale, definitivamente.

Tutela giudiziaria per rigetto o sottovalutazione del danno

A seguito del secondo provvedimento dell'INAIL, che è definitivo, con cui si conclude il procedimento amministrativo, l'avente diritto può desistere, oppure invocare la tutela giurisdizionale dei diritti.

Tumore della laringe: ricorso al Giudice del Lavoro

Nei confronti dell’esito del provvedimento, che sia di accoglimento parziale o di rigetto, i familiari superstiti della vittima coniuge e figli che siano minorenni, o studenti fino ai 26 anni se universitari e 21 anni, in caso di scuola media superiore, e figli disabili), possono agire con ricorso ex art. 442 c.p.c. presso il Giudice del Lavoro.

Il Giudice dovrà valutare le prove, tra cui quella testimoniale e la consulenza tecnica, per dimostrare la condizione di rischio amianto, ovvero l'esposizione diretta e indiretta, e quella medico legale per confermare il nesso causale e quantificare il grado invalidante.

Se ne deriva un rigetto o un accoglimento, solo parziali, la sentenza potrà essere impugnata innanzi la Corte d'Appello competente.

Benefici contributivi ex art. 13, co. 7, L. 257/92

Quando ha luogo il riconoscimento della malattia professionale asbesto correlata per esposizione all'amianto, la vittima ha diritto a richiedere ed ottenere dall’INAIL, la certificazione che ne attesta l’esposizione (questo a prescindere dal grado invalidante, anche nel caso sia inferiore al 6%), come previsto dall’ex art. 13, co. 7, L. 257/92.

Secondo la procedura, la vittima deve depositare, presso l'INPS territorialmente competente, la domanda di accredito dei benefici contributivi per esposizione ad amianto.

Il coefficiente 1,5 a titolo di maggiorazione

I benefici contributivi per esposizione ad amianto sono degli indennizzi (Cass. Sez. Lav., n. 25000/2014). L'accredito di tali maggiorazioni contributive si giustifica per la lesività delle fibre di amianto, e per il ritardo con cui lo Stato Italiano ha recepito la direttiva n. 477/83/CEE.

La procedura INPS per le maggiorazioni amianto

Il soggetto titolare di diritto, per ottenere la ricostituzione della posizione previdenziale e contributiva, deve fare domanda all’INAIL, corredandola del certificato di esposizione professionale ad amianto ai sensi dell'art. 13, co. 7, L. 257/92 e della documentazione lavorativa.

Nel caso in cui venga negato il rilascio della certificazione di esposizione, l'avente diritto, ha la possibilità di agire nei confronti dell’INPS.

Può chiedere l'accredito delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto, con la moltiplicazione dell'intero periodo di esposizione con il coefficiente 1,5.

Le agevolazioni per lavoratori e pensionati

Per coloro che sono ancora in attività lavorativa, l’accreditamento di queste maggiorazioni contributive, consente di ottenere il prepensionamento, pari al 50% del periodo di esposizione all’amianto. Ciò significa che si matura un prepensionamento di 5 anni, in caso di esposizione di 10 anni.

Chi invece si trova già in pensione, ha diritto alla riliquidazione con un ricalcolo delle rate pensionistiche, per effetto del coefficiente 1,5, così conforme con la liquidazione delle differenze sui ratei medio tempore maturati.

Non è richiesta una soglia minima di esposizione, né il periodo ultradecennale, diversamente rispetto ai benefici amianto, ex art. 13, co. 8, L. 257/92.

Come procedere nell'eventualità di rigetto dell'INPS

L'INPS si riserva la possibilità di rigettare la domanda amministrativa, anche avvalendosi del silenzio (maturato per un periodo di 120 giorni dal deposito della domanda).

In questo caso l'assistito può procedere ricorrendo alla Commissione Provinciale INPS, come previsto dall'art. 443 c.p.c.. Nell'eventualità che anche la Commissione, respinga il ricorso, ci si può rivolgere al Giudice del Lavoro, per condannare l'INPS, secondo l'art. 442 c.p.c. all'accredito delle maggiorazioni contributive.

Documentazione occorrente per il ricorso in giudizio

Per procedere con il ricorso giudiziario, è opportuno presentare:

  • la documentazione medica legata alla malattia;
  • le buste paga;
  • il libretto del lavoro;
  • documenti lavorativi relativi ai siti con amianto;
  • testimoni che possano riferire sulle condizioni lavorative legate all'amianto;
  • eventuale certificazione INAIL di esposizione ad amianto ex. art.13.co.7, L.257/92;
  • foto o dichiarazioni sul sito contaminato.

Pensione di inabilità amianto a tutela delle vittime asbesto

L'approvazione da parte del Parlamento, dell'art.1 co.250 L. 232/2016, ha concesso ai malati affetti da asbestosi, tumori al polmone e mesotelioma di poter accedere immediatamente al pensionamento.

Quest'articolo ha disciplinato il nuovo strumento giuridico, della pensione di inabilità amianto.

In seguito, questa prestazione è stata estesa anche alle altre categorie di malattie asbesto correlate, tra le quali il tumore alla laringe, mediante l'introduzione degli articoli 250-bis e 250-ter alla sopracitata legge.

La Circolare INPS n. 34 del 09/03/2020

Questa circolare, ha poi chiarito ulteriormente le modalità attraverso le quali accedere alla pensione di inabilità amianto.

Al suo interno sono infatti presenti le linee guida, da seguire. Si dovrà però, tener conto del fatto che tale prestazione non è cumulabile con l'indennizzo INAIL.

Si può infatti utilizzare solo nel caso in cui, gli anni mancanti per il pensionamento, siano di una certa rilevanza (Cas. Sez. Lav. sentenza n.30438/2018).

Tumore alla laringe: riconoscimento vittime del dovere

Sono stati riscontrati molti casi di tumore alla laringe di origine professionale in coloro che hanno prestato servizio in Forze Armate e Comparto Sicurezza.

Questi lavoratori che, a causa dell’esposizione all’amianto, hanno subito lesioni o danni fisici in servizio hanno il diritto alle prestazioni di vittima del dovere, con il riconoscimento della causa del servizio (art.20 L.183/2010).

Il risarcimento danni per le vittime di tumore alla laringe

Colui che ha contratto il cancro laringeo, nei casi di esposizione in ambito lavorativo, può agire legalmente nei confronti del datore di lavoro, chiedendo il risarcimento danni.

Può chiedere il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e di quelli non patrimoniali (danni morali, ed esistenziali) causati dalla patologia.

Ci riferiamo nello specifico, al cosiddetto " danno differenziale", così chiamato perchè desunto dalla differenza tra il danno complessivo, a cui viene detratto quello biologico riconosciuto dall'INAIL.

Il risarcimento a favore dei familiari superstiti

I famigliari superstiti, cioè il coniuge, i figli minorenni, invalidi o maggiorenni (studenti universitari fino ai 26 anni, studenti scuola secondaria 2° grado fino ai 21), possono richiedere un risarcimento nel caso di decesso della vittima di asbesto.

Risarcimento dovuto alle lesioni causate dai "danni iure proprio", consistenti non solo nell'esposizione domestica all'agente cancerogeno, ma anche nella modifica delle abitudini di vita successive alla malattia, e infine allo shock derivante dal decesso.

Assistenza per le vittime e i familiari

Le vittime di tumore della laringe o altre patologie asbesto correlate possono richiedere la consulenza legale attraverso il numero verde o compilando il form.

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