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Tumore ai polmoni e assistenza medica legale

Il tumore ai polmoni è causato dall'esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni. L'Avv. Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, è al fianco delle vittime per la prevenzione, la tutela dei loro diritti.

Il tumore al polmone si previene evitando l'esposizione ad amianto e ad altri cancerogeni e con la sorveglianza sanitaria per ottenere la diagnosi precoce) e quindi una terapia più efficace. Inoltre la vittima può difendere i propri diritti tramite l'assistenza legale.

Consulenza legale e medica per tumore al polmone

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Tumore ai polmoni: neoplasia multifattoriale

L'asbesto è uno dei fattori eziologici che provoca il tumore ai polmoni. Questa neoplasia è multifattoriale perché è provocata da diversi cancerogeni, come:

Nell’eziologia complessa e multifattoriale del tumore al polmone, nella quale interagiscono in maniera addittiva e sinergica fattori genetici, ambientali d occupazionali, l’amianto svolge il ruolo più importante (Demonstration of asbestos fibers in a ten-year-old sputum sample), e non può essere negato (An overview of the risk of lung cancer in relation to exposure to asbestos and of taconite miners).

Sussiste sinergia tra cancerogeni. Quella più potente è tra amianto e fumo (Asbestos and cancer: An overview of current trends in Europe).

Oltre ad amianto tumore polmonare, c'è anche il benzene come fattore di rischio, questo è confermato dalla monografia IARC.

Correlazione tra tumore ai polmoni e amianto

Fin dagli anni '30, il tumore ai polmoni fu associato all'esposizione ad amianto. Tant'è vero che nella Germania nazista è stato riconosciuto e indennizzato.

Nel 1955, Richard Doll ha pubblicato "Mortality from lung cancer in asbestos workers", con il quale ha dimostrato che il tumore del polmone fosse asbesto correlato. Con lo stesso lavoro, Richard Doll ha altresì dimostrato che vi è l'effetto moltiplicativo tra esposizione ad amianto e fumo di sigarette, e che il tumore del pomone può insorgere anche in assenza di asbestosi.

L'amianto è un pericoloso cancerogeno. Nonostante la sua messa al bando nel 1992, sono ancora molti i siti contaminati nel territorio nazionale. Fa un quadro della situazione "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022". Per evitare di essere esposti e il rischio di danni alla salute i siti contaminati devono essere bonificati. È possibile segnalare siti a rischio amianto nell'App dedicata.

Tumore ai polmoni: l'epidemia da amianto

Ogni anno circa 70.000 persone perdono la vita per tumore ai polmoni causato esclusivamente dalle esposizioni a polveri e fibre di amianto, che potenziano anche gli effetti degli altri cancerogeni. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno il tumore ai polmoni provochi, con il mesotelioma e il l'asbestosi, circa 107.000 decessi nel mondo. Già nel 2015 le statistiche segnalavano 17,5 milioni di nuovi casi diagnosticati di tumore del polmone, con 8,7 milioni di decessi. 

L'alta incidenza del tumore del polmone è dovuta alle diverse condizioni di rischio, come affermato nella pubblicazione: Report del Global Burden of  Desease Cancer Collaboration. Il report, pubblicato da Jama Oncology, ha accertato su basi scientifiche che nonostante le diminuite abitudini tabagiche, i casi del tumore del polmone aumentarono di almeno il 33%. Proprio come testimonia lo studio condotto nel periodo dal 2005 al 2015.

Il tumore ai polmoni può essere prevenuto evitando tutte le esposizioni a polveri e fibre di amianto e agli agenti patogeni e cancerogeni e, in caso di rischio di origine lavorativa, con l'adozione delle misure di prevenzione tecnica e di protezione individuale.

La distinzione dei tipi di tumori del polmone

I tumori ai polmoni sono divisi in non a piccole cellule (NSCLC) e tumore a piccole cellule (SCLC). Il tumore polmonare a piccole cellule è caratterizzato da una elevata malignità, origina dalle cellule neuroendocrine dell'epitelio di rivestimento bronchiale. Il microcitoma polmonare a piccole cellule colpisce quasi esclusivamente le zone centrali del polmone, ovvero i bronchi.

Il cancro del polmone non a piccole cellule o tumore polmonare a grandi cellule è la neoplasia polmonare più frequente (70% dei casi) e si differenzia dal tumore del polmone a piccole cellule per l’aspetto delle sue cellule al microscopio. Il NSCLC o adenocarcinoma polmonare origina dai tessuti epiteliali intorno ai bronchi e il parenchima polmonare. Tutte queste neoplasie prevedono un trattamento diverso.

Cura tumore dei polmoni: diversi trattamenti

Come tutte le forme tumorali, anche per quella polmonare esiste una suddivisione per stadi in base alla gravità, dai quali dipende l'approccio terapeutico.

Nella migliore delle ipotesi, quando il cancro è al primo o al secondo stadio, l'approccio consiste in un mix di chirurgia, chemioterapia e radioterapia.

Esistono diverse tecniche chirurgiche per intervenire sull'adenoma polmonare:

  • resezione a cuneo nel corso della quale viene asportato un piccolo pezzo di tumore, quando il tumore non è esteso;
  • lobectomia quando viene asportato un lobo oppure una parte di esso;
  • pneumonectomia quando il polmone è asportato in toto, perché il cancro si è esteso in tutta la superficie del polmone.

La maggior parte dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico temono di non riuscire a respirare bene successivamente all'asportazione di un polmone, ma questo è più che altro un aspetto psicologico che si risolve col passare del tempo.

Varie tipologie di interventi chirurgici

Qualunque tipo di intervento è preceduto da tutta una serie di test, tra cui elettrocardiogramma e spirometria. Accertato che il paziente, malgrado il tumore maligno ai polmoni, è in buone condizioni fisiche per affrontare l'intervento chirurgico, si procede al trattamento.

In caso di tumore al polmone maligno di piccole dimensioni è possibile praticare un intervento poco invasivo in paroscopia. Dopo l'operazione chirurgica, un buon esercizio fisico aiuterà per la riabilitazione dal tumore maligno al polmone.

La chirurgia radicale rappresenta invece il trattamento di scelta in grado di ottenere una guarigione completa o di migliorare significativamente la prognosi. Mentre una resezione non radicale causa una sopravvivenza sovrapponibile a quella dei casi non operati.

Alla terapia chirurgica susseguono o si affiancano diversi trattamenti di terapia adiuvante post-chirurgica.

Chemioterapia tumore al polmone: obiettivi

La chemioterapia è il trattamento finalizzato alla terapia del cancro, ivi compreso quello del polmone. Il trattamento chemioterapico standard si basa su due farmaci, composti da sali di platino, a cui si associa un secondo farmaco, scelto tra gemcitabina, pemetrexed, docetaxel, paclitaxel o vinorelbina.

Il numero di cicli chemioterapia tumore al polmone dipende dallo stadio della malattia. I farmaci sono iniettati in vena oppure in un tubo collegato a una vena del torace. Nel caso di trattamento con gemcitabina o vinorelbina, dopo 7 giorni dall’avvio del ciclo, il paziente riceve il richiamo con la sola gemcitabina o vinorelbina.

La somministrazione dei farmaci chemioterapici può avere diverse finalità:

  • neoadiuvante, viene somministrata prima di un intervento chirurgico, con lo scopo di ridurre il volume della massa tumorale;
  • adiuvante, viene attuata dopo l'intervento chirurgico per ridurre il rischio di recidiva, eliminando le eventuali cellule tumorali che si sono diffuse in altre zone del corpo;
  • esclusiva, somministrata come terapia unica, quando il tumore del polmone non è più operabile;
  • palliativa, che viene utilizzata per contenere o ritardare la crescita del tumore e prolungare la sopravvivenza.

Gli effetti collaterali chemioterapia sono sensibilità della pelle, sanguinamento insolito, affanno e affaticamento, nausea, ulcere nella bocca, perdita di capelli, febbre e malessere.

Radioterapia e altri trattamenti terapeutici

Nella radioterapia sono utilizzate per cancro ai polmoni cure:

  • a fasci esterni, quando l'energia è emessa al di fuori del corpo;
  • radioterapia interna, quando viene inserito un tubo che interviene internamente al polmone.

Gli effetti collaterali radioterapia polmone comprendono affaticamento, difficoltà nel deglutire, arrossamento della parte e perdita di capelli.

Poi il tumore del polmone può essere curato con altri trattamenti, in grado di guarire o ridurre i sintomi tumore polmone e prolungare le aspettative di vita malati tumore del polmone.

  • Erlotinib (Tarceva): farmaco utilizzato per la cura tumore polmone che impedisce alle cellule tumorali di riprodursi e moltiplicarsi.
  • Ablazione con radiofrequenza: è una tecnica utilizzata per la cura tumore al polmone nel caso di presenza di piccole cellule malate nei polmoni. Con l'aiuto di uno scanner, viene inserito nel tumore un ago attraversato da onde radio. Una possibile complicazione è la formazione di un pneumotorace che viene eliminata con un tubo inserito in un polmone.
  • Crioterapia: è una delle terapie del cancro ai polmoni con sintomi di ostruzione endobronchiale. Con la criosonda viene trattato il tumore polmonare per ridurne le dimensioni.

Terapia fotodinamica: benefici ed effetti collaterali

La terapia fotodinamica è un approccio terapeutico del tumore maligno ai polmoni, utilizzato quando il paziente non è in grado o non vuole sottoporsi a intervento chirurgico o quando il tumore al polmone maligno o cancro polmonare ostruisce le vie respiratorie.

La terapia fotodinamica del cancro al polmone si compone di due parti:

  • l'assunzione del farmaco porfimer, che foto-sensibilizza il corpo;
  • inserimento di broncoscopio fino al tumore per distruggere le cellule tumorali con il fascio laser.

Gli effetti collaterali della terapia fotodinamica sono infiammazione delle vie aeree e accumulo di liquido polmoni tumore. La pelle sarà molto sensibile alla luce, per cui sarebbe meglio evitare l'esposizione alla luce solare almeno fino a 60 giorni dopo il trattamento.

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Tumore ai polmoni: i diritti delle vittime

L'Avv. Ezio Bonanni ha ottenuto significativi risultati per coloro che hanno contratto tumore del polmone per esposizione professionale a polvere e fibre di amianto e ad altri cancerogeni per il polmone.

Coloro che hanno contratto il cancro del polmone malattia professionale, hanno i seguenti diritti:

  • prestazioni INAIL;
  • Fondo Vittime Amianto;
  • benefici contributivi amianto (art. 13 comma 7 L. 257/1992);
  • prepensionamento immediato (art. 1 comma 250 L. 232/2016, solo nel caso in cui non siano sufficienti i benefici di cui all'art. 13 co. 7 L. 257/92);
  • risarcimento danni;
  • causa di servizio e  vittima del dovere.

Prestazioni INAIL per vittime di tumore al polmone

Coloro che hanno contratto il cancro polmonare malattia professionale devono ottenere il certificato di malattia professionale e avviare il percorso INAIL.

Se si ha un riferimento all’amianto, dato che il tumore al polmone è inserito nella lista I dell’INAIL, vi è la presunzione legale di origine. Il riconoscimento dell’origine professionale dà diritto alla rendita mensile, se l’entità del danno biologico non è inferiore al 16%. Se invece il danno biologico fosse inferiore, sussiste il diritto all’indennizzo del danno biologico con una tantum. In caso di decesso, si ha la rendita di reversibilità in favore del coniuge.

Alla rendita si aggiunge poi la prestazione aggiuntiva del Fondo Vittime Amianto (art.1 co. 241/246 L.244/2017), erogata direttamente dall’INAIL.

Diritto a benefici contributivi e prepensionamento

I benefici contributivi per esposizione ad amianto (art.13, co.7, L. 257/92) sono pari a una maggiorazione del 50% del periodo di esposizione professionale. Tale misura consente l’accesso al prepensionamento.

Per le vittime già in pensione si ottiene invece la rivalutazione dei contributi, sempre utilizzando il coefficiente 1,5. Infine se, pur con l’accredito dei contributi, il lavoratore non matura il diritto alla pensione, può chiedere la pensione d’invalidità amianto (art.1, comma 250, L.232/2016)

Tumore ai polmoni: riconoscimento vittime del dovere

Sono stati riscontrati molti casi di tumore polmonare di origine professionale in coloro che hanno prestato servizio in Forze Armate e Comparto Sicurezza.

Questi lavoratori che, a causa dell’esposizione all’amianto, hanno subito lesioni o danni fisici in servizio hanno il diritto alle prestazioni di vittima del dovere, con il riconoscimento della causa del servizio (art.20 L.183/2010).

Risarcimento danni per tumore polmonare

danni da amianto

Dopo che l’INAIL ha riconosciuto l’origine professionale del tumore polmonare, si può richiedere anche il risarcimento del danno. Infatti l’INAIL indennizza soltanto il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Per ottenere, invece, l’integrale ristoro dei danni, compresi il danno morale e quello esistenziale, si deve far valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.

Per stabilire l’entità del danno non patrimoniale, si deve tener conto del valore della lesione biologica e applicare la Tabella del Tribunale di Milano. In ogni caso il criterio si fonda sul principio dell’integrale ristoro, con personalizzazione che deve tener conto anche dei pregiudizi morali ed esistenziali.

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