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Crocidolite: cos'è, dove si trova, danni alla salute

La crocidolite è un minerale di amianto. Quando usiamo il termine amianto, o asbesto, ci riferiamo infatti non ad un singolo minerale ma ad un gruppo di minerali, accumunati da caratteristiche simili. La crocidolite è anche detta “amianto blu” per via del colore con il quale si presenta. I nomi Amianto del Capo e Riebeckite gli vengono invece dai luoghi principali di estrazione di questo minerale, tutti in Sudafrica.

Come gli altri minerali di amianto la crocidolite è un minerale fibroso. In particolare, le fibre in cui si suddividono i minerali asbestiformi hanno forma longitudinale e sono lunghe e flessibili arrivando a misurare un diametro infinitesimale. Proprio a causa della suddivisione in fibre sottili, anche dette fibrille, i minerali di amianto e dunque anche la crocidolite, sono in grado di rimanere a lungo sospesi nell’ambiente e di causare gravi danni alla salute di chi le inala o ingerisce.

In questa guida scopriamo nel dettaglio cos'è, dove si trova la crocidolite e dove è stata usata, quali sono le malattie causate dall’esposizione e i diritti delle vittime. Coloro i quali contraggono patologie correlate all’asbesto, hanno diritto infatti ad una serie di benefici e risarcimenti previsti dalla legge.

Che cos’è la crocidolite e dove si trova?

Cos'è la crocidolite? La crocidolite, come dicevamo più su, è un minerale di amianto. All’interno di questo ampio gruppo di silicati fibrosi, fa parte degli anfiboli. La formula chimica èNa2O,Fe2O3,3FeO,8SiO2,H2O – n. CAS 12001-28-4.

Le sue fibre sono diritte, lunghe e particolarmente affilate. Questa ultima caratteristica ne fa una delle tipologie di amianto più pericolose per la salute. Avendo una temperatura di decomposizione più bassa rispetto ad altri minerali di amianto (tra i 400 e i 600°C) e quindi una minore resistenza al calore se ne è fatto un uso meno smodato rispetto ad altri tipi di asbesto.

Principali utilizzi della crocidolite

La crocidolite o amianto blu, fino alla legge del 1992 che ha vietato l’utilizzo dell’amianto, veniva aggiunta in piccola percentuale in composizione con altri minerali di amianto nei conglomerati cementizi. Usati per costruire tubi, materiali isolanti, soffitti e pavimentazioni; come componente di frizioni e freni per auto, camion, treni, vagoni, aerei ed anche nei sistemi frenanti di macchinari industriali. La si ritrovava  in bassa percentuale nella cartapesta, nella produzione di indumenti e nei tessuti ignifughi.

L’Eternit è un materiale da costruzione edilizia in cui le fibre di amianto venivano inserite in una matrice compatta per formare lastre ondulate e piane, ampiamente usate nella copertura dei capannoni. Nell’Eternit le lastre di fibrocemento contenevano crisotilo, con aggiunte di crocidolite (spesso riconoscibile da ciuffi blu scuro di fibre affioranti) e/o grunerite in basse percentuali.

La crocidolite fu ampiamente utilizzata per isolare i vagoni ferroviari. Per questo motivo diversi addetti alla costruzione e manutenzione delle carrozze ferroviarie hano sviluppato il mesotelioma, una neoplasia particolarmente aggressiva che può essere causata esclusivamente dall’esposizione all’asbesto.

Leggi tutto su: Minerali di amianto

Pericolosità per la salute del minerale

La pericolosità dei minerali di amianto era stata presa in considerazione già all’inizio del secolo scorso. Non vi erano però prove scientifiche a favore della sua pericolosità. Nonostante questo un regio decreto già ne vietava l’estrazione a donne e fanciulli. Si dovrà aspettare il 1992 per vederne finalmente bannato utilizzo, estrazione e commercializzazione in Europa. Molti paesi del mondo ne fanno ancora uso.

Come tutti i minerali di amianto anche l’anfitollite è pericolosa per la salute umana.

Le fibre di amianto, non a caso anche dette fibre killer, una volta inalate provocano fenomeni infiammatori (come l’asbestosi, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici ) e diversi tipi di cancro. Per ulteriori approfondimenti rimandiamo alle monografie dello IARC ed ai Quaderni del Ministero della Salute “Stato dell’arte e prospettive in materiali di contrasto alle patologie asbesto-correlate”, n. 15, maggio-giugno 2012.

Per approfondimenti: Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022

Il parere dell’OMS sulla crocidolite

L’OMS si espressa in modo univoco sulla pericolosità dei vari tipi di minerali di amianto ed ha affermato senza mezzi termini che tutti i tipi di amianto sono cancerogeni. Sul sito ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e sulla pagina dedicata alla pericolosità dell’amianto si legge infatti che:

“All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials” (qui trovate i risultati della commissione d’inchiesta sui rischi di amianto e altri cancerogeni e il VII Rapporto Renam sui mesoteliomi).

Malattie causate dall’esposizione alla crocidolite

Le fibre di crocidolite e degli altri minerali di amianto possono causare le seguenti Malattie amianto-correlate:

Queste patologie sono incluse nella lista I dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurativo Infortuni sul Lavoro) e prevedono la prevenzione legale d’origine: se contratte e se presente l’asbesto sul posto di lavoro sono automaticamente considerate malattie di origine professionale). Nella lista II (che non predeve la presunzione legale di origine) compaiono:

Nella lista III (come la lista II prevede la dimostrazione a carico del lavoratore del nesso causale) compare solo il tumore dell’esofago. Tutte queste patologie devono essere risarcite in quanto malattie professionali, anche se mentre nel primo caso è facile ottenere il riconoscimento di malattia professionale dall’INAIL, nel secondo caso è più complicato.

I minerali di amianto identificati dalla legge

La legge ha classificato e definito i minerali di amianto nell’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE). Include tra i minerali di amianto:

  • actinolite di amianto, n. CAS 77536-66-4;
  • la grunerite di amianto (o amosite), n. CAS 12172-73-5;
  • antofillite, n. CAS 77536-67-5;
  • crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
  • crocidolite, n. CAS 12001-28-4;
  • tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6.

La classificazione creata dal legislatore non è in grado purtroppo di riproporre la grande varietà dei minerali di amianto presente in natura. Alcuni minerali asbestiformi, in grado di provocare gli stessi danni alla salute dei minerali classificati dal legislatore, infatti non sono inclusi in questa lista. In questo modo la salute dei cittadini, sprovvisti della necessaria prevenzione primaria secondaria e terziaria, è messa in serio pericolo.

Assistenza legale per il rischio crocidolite

L’Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA - Osservatorio Nazionale Amianto, è pioniere in Italia nella lotta all’amianto. Lo studio legale, insieme ai medici e agli psicologi dell’ONA, fornisce consulenza legale chiamando il numero verde 800 034 294.

Gli esposti all’actinolite e agli altri minerali di asbesto hanno diritto ad una serie di benefici di natura preventiva (prepensionamento e rivalutazione dei contributi) e risarcitoria (risarcimento dei dannirendita INAIL o indennizzo, accesso al Fondo Vittime Amianto e, per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e comparti sicurezza, lo status di Vittime del dovere e la causa di servizio).

Per richiedere l’assistenza medica e legale dell’ONA in caso di esposizione all'antofillite o ad altri cancerogeni basta chiamare il numero verde 800 034 294.

App per segnalare la presenza di amianto

La app amianto messa a punto da ONA – Osservatorio Nazionale Amianto è uno strumento fondamentale nella lotta al rischio amianto in Italia. Permette di segnalare la presenza di asbesto nei luoghi di lavoro e di vita. Raccogliendo quante più segnalazioni possibile, permette di migliorare l’efficacia della prevenzione primaria e, allo stesso tempo, di raggiungere la prova di esposizione delle vittime, ai fini di una tutela legale efficace per l’ottenimento dei risarcimenti previsti dalla legge.

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