I tumori professionali, noti anche come neoplasie lavorative o tumori legati all'impiego, rappresentano tipologie di tumore originati da esposizioni sul posto di lavoro a agenti chimici o fisici che possiedono proprietà cancerogene. Questi tumori emergono a causa di una prolungata esposizione lavorativa, spesso a causa dell'insufficiente applicazione di misure preventive efficaci contro il rischio.
Il riconoscimento e la gestione dei cancri legati all'occupazione risultano di cruciale importanza per la salvaguardia della salute dei lavoratori.
L'Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell'ONA - Osservatorio Nazionale Amianto si dedica alla prevenzione dei tumori professionali in tutti i suoi aspetti, dalla prevenzione primaria a quella terziaria. Attraverso la tutela legale, si facilita l'aggiornamento dell'elenco delle malattie professionali stilate dall'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) e migliora così anche la prevenzione.
Alcuni dei tumori professionali riconosciuti in Italia sono associati all'esposizione all'amianto, come ad esempio il mesotelioma pleurico. Altre neoplasie legate al lavoro possono derivare da esposizioni a sostanze chimiche, radiazioni ionizzanti e da altre circostanze lavorative ad alto rischio.
Per quanto riguarda le stime più recenti riguardo ai tumori professionali in Italia, i dati possono variare nel tempo in funzione dell'evoluzione dell'industria e delle modifiche nelle normative sulla sicurezza lavorativa.
Nel corso degli anni, l'Italia ha compiuto notevoli progressi nell'identificare e affrontare i cancri legati all'occupazione. Le istituzioni sanitarie, specialmente l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), si sono adoperate per individuare i cancri generati dall'esposizione a sostanze cancerogene sul posto di lavoro.
L'INAIL e il Ministero della Salute collaborano per sorvegliare, registrare e gestire i casi di cancri professionali. Questo processo coinvolge la raccolta di dati relativi ai cancri correlati all'impiego, la classificazione delle neoplasie professionali e la fornitura di assistenza ai pazienti.
Secondo l'International Labour Office (ILO), nel complesso, il 32% dei decessi legati all'occupazione a livello globale può essere attribuito ai cancri, coinvolgendo circa il 60.000 lavoratori su 100.000 ogni anno. Le malattie respiratorie e i tumori costituiscono una quota significativa delle segnalazioni, con approssimativamente 1.600 casi ciascuno nel 2022. Questi numeri si sono mantenuti stabili negli ultimi anni.
Tra le malattie respiratorie, emergono principalmente patologie pleuriche e polmonari, spesso legate all'esposizione all'amianto. Per quanto concerne i cancri, i mesoteliomi pleurici, associati all'amianto, e i tumori maligni ai bronchi e ai polmoni rappresentano le forme più frequenti.
Tra gli agenti chimici, fisici e i processi industriali considerati sicuramente cancerogeni per l'uomo dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), oltre la metà di essi sono stati presenti o sono ancora presenti nei luoghi di lavoro. L'esposizione a uno o più di questi agenti durante il lavoro può contribuire allo sviluppo di tumori di origine professionale.
È possibile individuare tre principali categorie di fattori di rischio: fattori chimici, fattori fisici e fattori biologici. Nel primo gruppo sono comprese molte sostanze chimiche, come l'amianto, vari metalli (come nichel, cromo, cadmio), il benzene e il cloruro di vinile.
I fattori di rischio fisici sono legati a elementi quali le radiazioni, soprattutto le radiazioni ionizzanti.
I fattori di rischio biologico possono essere causati da batteri e virus, con particolare rilevanza in ambienti medico-sanitari.
Secondo i dati raccolti nella banca dati Malprof (1999-2012), i tumori maligni dell'apparato respiratorio, sono in gran parte associati all'estrazione di minerali metalliferi, alla produzione di metalli e leghe di metalli e ai trasporti marittimi. Inoltre, è significativa la relazione tra l'attività di preparazione e concia delle pelli, le industrie di selleria e calzature e il rischio di cancri maligni delle cavità nasali. Altri collegamenti includono i cancri cutanei e l'agricoltura.
Tuttavia, è importante notare che è spesso difficile stabilire un nesso causale tra l'esposizione a fattori di rischio sul luogo di lavoro e l'insorgenza di cancri. Questo a causa del lasso di tempo che può trascorrere tra l'esposizione e l'insorgenza di patologie neoplastiche, spesso superiore ai 10 anni e, in alcuni casi, fino a 40-50 anni, come nel caso dei mesoteliomi.
In aggiunta, altri fattori legati alle abitudini al di fuori del lavoro, come il consumo di tabacco, possono agire in sinergia con altri agenti cancerogeni nello sviluppo dei tumori.
La normativa di riferimento per la registrazione delle esposizioni professionali è il Decreto Legislativo 81/2008, che designa l'INAIL come l'ente istituzionale responsabile della gestione e della raccolta di dati a scopo di ricerca scientifica. Questi dati comprendono la registrazione e l'aggiornamento dei registri delle esposizioni a agenti cancerogeni, l'elenco dei lavoratori esposti e la compilazione di cartelle sanitarie e di rischio. Le modalità di gestione dei registri e la trasmissione dei dati all'INAIL sono definite dal Decreto Ministeriale 155/2007.
I tumori di natura professionale registrati presso l'INAIL, ossia quelli ufficialmente riconosciuti dall'istituto, compaiono nella Categoria 6. Questi sono inclusi in tre diverse liste di malattie professionali, per le quali è obbligatorio segnalare qualsiasi caso individuato da qualsiasi medico all'Organo di Vigilanza territoriale delle ASL.
Questi elenchi sono stati resi disponibili attraverso un Decreto emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il 10 giugno 2014. Questo Decreto ha approvato l'aggiornamento dell'elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la segnalazione, come stabilito dall'articolo 139 del Testo Unico, promulgato con il Decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965 n.1124, con le relative modifiche ed integrazioni.
Le tre liste includono le seguenti categorie:
Qui di seguito riportiamo la lista completa dei tumori professionali inclusi nella lista I dell'INAIL, ovvero quelli considerati di elevata origine lavorativa e per cui vige la presunzione legale d'origine della malattia.
L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha ribadito che l'amianto è una sostanza cancerogena, affermando che "Esistono prove sufficienti negli esseri umani della cancerogenicità di tutte le forme di amianto [...]. L'amianto provoca il mesotelioma e il cancro ai polmoni, alla laringe e alle ovaie. Sono state osservate anche associazioni positive tra l'esposizione a tutte le forme di amianto e il cancro della faringe, dello stomaco e del colon" (Volume 100C - IARC, Monografie).
Alcune malattie legate all'amianto sono considerate di origine professionale e si applica la presunzione legale d'origine. Queste sono elencate nella Lista I dell'INAIL, con una probabilità elevata di origine professionale. Poi ci sono altre malattie legate all'amianto che non sono assistite dalla presunzione legale d'origine e sono elencate nella Lista II. In questi casi, l'origine professionale è considerata con probabilità limitata. Infine, c'è il tumore dell'esofago, inserito nella Lista III, per cui l'origine professionale è possibile.
Ecco un elenco delle malattie correlate all'amianto incluse nella Lista I dell'INAIL:
Nella Lista II dell'INAIL, le malattie correlate all'amianto con una probabilità di origine professionale limitata includono:
Nella Lista III dell'INAIL, che include malattie con possibile origine professionale, è presente solo il tumore dell'esofago.
Si aggiungono anche altre patologie degenerative non tumorali legate all'amianto, come la miocardiopatia, il morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, la fibromialgia e vari problemi cardiovascolari.
I lavoratori vittime di esposizione professionale all'amianto e ad altre sostanze cancerogene e i loro familiari, in caso di decesso, hanno diritto al risarcimento integrale di tutti i danni subiti. Il datore di lavoro è responsabile del risarcimento, mentre l'INAIL eroga indennizzi a titolo assistenziale ai dipendenti del settore privato e del pubblico privatizzato.
I lavoratori del Comparto Sicurezza e delle Forze Armate hanno invece diritto alla causa di servizio e il conseguente equo indennizzo.
L'Avvocato Ezio Bonanni e il suo team di avvocati esperti offrono assistenza legale gratuita per il riconoscimento di malattia professionale e causa di servizio e per il risarcimento dei danni subiti.