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La radioterapia nel trattamento dei tumori

La radioterapia è una terapia che viene utilizzata per contrastare i tumori che sfrutta le radiazioni ionizzanti per distruggere e necrotizzare le cellule tumorali. La radioterapia è un trattamento indolore ed estremamente efficace, non scevro però di numerosi effetti collaterali. Permette infatti anche di agire su tumori non operabili per via della loro posizione.

In questa guida andremo a raccogliere tutte le informazioni utili: come funziona, quanto dura, quando viene utilizzata e che effetti collaterali ha.

Lo studio legale dell'Avv. Ezio Bonanni presta assitenza alle vittime dell'amianto, dell'esposizione a tutti i cancerogeni e alle vittime di malasanità ed errore medico al fine di ottenere il risarcimento integrale dei danni previsto dalla legge. L'Avv. Ezio Bonanni è il Presidente dell'ONA che, da decenni, è in prima linea in Italia nella lotta all'amianto e fornisce anche assistenza medica e psicologica ai malati.

Che cosa è la radioterapia come trattamento

Come abbiamo anticipato nell'introduzione, la radioterapia è un tipo di trattamento comunemente utilizzato per molti tipi di tumori. Può essere utilizzata come unica terapia oppure può essere usata per coadiuvare l'azione della chemioterapia, dell'immunoterapia o della chirurgia oncologica.

Ma in cosa consiste precisamente la radioterapia? Il trattamento viene fatto con un macchinario che emette radiazioni ionizzanti o fasci di particelle ionizzanti che riescono a danneggiare il materiale genetico delle cellule tumorali. È molto importante notare che il DNA delle cellule tumorali è esattamente ciò che mette in moto il replicarsi delle cellule tumorali stesse e quindi l'aumento delle dimensioni del tumore.

Le radiazioni della radioterapia, andando a colpire il materiale genetico, impediscono alle cellule tumorali di riprodursi. La terapia è efficace nel rallentare l'avanzare del tumore e, in alcuni casi, riesce anche a bloccarla. In più blocca la diffusione di cellule tumorali in altre parti del corpo.

Come funziona la radioterapia come trattamento

Come funziona la radioterapia concretamente? Cerchiamo di spiegarlo molto schematicamente: essa agisce indirizzando delle radiazioni (o particelle ionizzanti) sulla massa tumorale, in maniera tale da danneggiare le cellule maligne e inibire la loro riproduzione.

Le radiazioni ionizzanti utilizzate sono raggi X e raggi Y a elevata energia. I raggi X sono prodotti da acceleratori lineari, mentre i raggi Y vengono emessi da isotopi radioattivi. I fasci di particelle ionizzanti possono essere composti da protoni, neutroni o ioni positivi.

Sfrutta il fatto che le cellule tumorali hanno meccanismi di riparazione meno efficienti rispetto alle cellule sane. Quindi le radiazioni o particelle vanno a colpire la cellula, intaccandone il materiale genetico e interagendo con l'acqua presente all'interno della cellula stessa. In questo modo provocano un danno diretto (attaccando il DNA) e un danno indiretto (interagendo con l'acqua).

Il meccanismo di danneggiamento del DNA

Infatti dopo l'interazione tra radiazioni ionizzanti e acqua, si generano dei radicabili liberi che possono danneggiare le molecole del DNA.

E qui entra in campo la maggiore "fragilità" delle cellule tumorali, che non hanno il potere di reagire in maniera tempestiva ed efficace al danneggiamento del DNA come fanno invece le cellule sane.

Dobbiamo comunque precisare che la radioterapia non colpisce solo le cellule maligne, ma potrebbe raggiungere anche cellule sane. Proprio per questo l'irradiazione deve essere il più precisa e circostanziata possibile. A questo scopo viene fatto un esame apposito: la TC di centraggio radioterapia. Questa tipologia di Tac aiuta a individuare in modo più preciso possibile la zona da irradiare.

Effetti collaterali della radioterapia

La radioterapia purtroppo non risparmia una serie di effetti collaterali, nonostante le costanti innovazioni tecnologiche mirino a minimizzarli il più possibile.

Il limite della radioterapia sta proprio nel fatto che, come abbiamo già accennato, le radiazioni spesso colpiscono anche le cellule non malate. E proprio questo comporta una serie di effetti collaterali della radioterapia, che possono essere di diverso tipo in base alla durata del trattamento, del tipo di tumore e della condizione generale di salute del paziente.

Gran parte degli effetti collaterali è localizzata nella zona irradiata. Inoltre ci sono effetti collaterali a breve termine oppure a lungo termine.

Gli effetti collaterali a breve termine

Nell'elenco di seguito abbiamo raccolto i più comuni effetti collaterali a breve termine della radioterapia:

  • stanchezza (soprattutto nelle prime fasi della radioterapia);
  • reazioni cutanee come arrossamenti, scottature e irritazioni (nella zona trattata);
  • danni alle mucose;
  • nausea e vomito (questi effetti si verificano quando la terapia viene effettuata a livello dell’addome o dello stomaco, collo e testa)
  • perdita di peli e capelli (solo nelle zone trattate);
  • ferite e ulcerazioni a bocca e gola;
  • disturbi intestinali;
  • gonfiore dei tessuti molli;

Gli effetti collaterali a lungo termine

La radioterapia potrebbe comportare anche effetti collaterali che si manifestano a lungo termine, cioè anche dopo mesi o anni dalla fine del trattamento, e che in genere interessano sempre la zona trattata. Ecco quali sono i più frequenti:

  • fibrosi; 
  • linfedema (accumulo anomalo di liquido linfatico);
  • infertilità (quando la terapia avviene nella zona pelvica);
  • problemi alla cavità orale;
  • declino cognitivo (è tra gli effetti collaterali della radioterapia alla testa, soprattutto in bambini dai 5 agli 11 anni);
  • cancro (dai venti ai trent’anni dopo la fine del trattamento si può presentare un tumore secondario causato dalle radiazioni).

Le principali tipologie di radioterapia

Esistono diversi tipi di radioterapia e quella utilizzata dipende dal tipo di tumore che va curato, dal punto del corpo in cui è localizzato e dalle condizioni di salute del paziente. Ecco le principali tipologie:

  • radicale

La radioterapia radicale è quella che viene utilizzata con lo scopo di eradicare completamente il tumore.

  • esclusiva

La radioterapia esclusiva è così chiamata quando è l'unica terapia che si sta utilizzando per trattare il tumore. Questo è possibile però solo per alcune tipologie di tumore, come quello della prostata, per alcuni tumori ginecologici, e per i linfomi non aggressivi.

  • corporea totale (total body irradiation o TBI)

Interessa l'intero corpo del paziente e viene utilizzata in caso di linfomi e leucemie, nei pazienti che necessitano di trapianto di cellule staminali o di midollo osseo. In questo modo vengono distrutte le cellule malate, che verrano sostituite da quelle nuove grazie appunto al trapianto.

Quando si può effettuare la radioterapia?

In base a quando si viene sottoposti a radioterapia, essa si distingue in:

  • neoadiuvante

La radioterapia neoadiuvante ha un ruolo di coadiuvazione all'intervento chirurgico. Viene fatta in genere prima dell'intervento con lo scopo di ridurre le dimensioni del cancro che deve essere asportato.

  • adiuvante

Quella adiuvante viene fatta dopo l'intervento chirurgico, e serve a eliminare le eventuali tracce residue della massa tumorale e ridurre le probabilità di una recidiva.

  • intraoperatoria (o IORT)

La radioterapia intraoperatoria è quella che viene usata durante l'intervento chirurgico per attaccare parti della massa tumorale che non sono asportabili chirurgicamente. Oppure viene usata sulla zona da cui viene rimosso il tumore per evitare recidive.

  • a scopo palliativo

Questo trattamento ha lo scopo di ridurre il disagio e il dolore causati da alcuni tipi di tumori. Viene impiegata, per esempio, in alcuni tipi di metastasi ossee.

In quali casi si usa la radioterapia?

Sono molti i fattori che influenzano la scelta terapeutica, a partire dalla tipologia di tumore. Inoltre potrebbe essere o meno associata alla chemioterapia e alla chirurgia oncologica. Andiamo a vedere come si agisce in genere su vari tipi di tumore.

In questo caso generalmente viene applicata negli stadi più avanzati del tumore, spesso coadiuvata dall'azione dei farmaci chemioterapici.

Si tratta di un tumore per cui la radioterapia è il trattamento principale, spesso associato alla chemioterapia in caso di malattia in stadio avanzato. In caso di tumori naso faringei a volte si può utilizzare la chemioterapia prima o dopo la radioterapia.

Per combattere questo tumore la radioterapia può essere utilizzata - in alternativa alla chemioterapia - prima della chirurgia di rimozione, per massimizzare la probabilità di riuscita dell'operazione stessa.

Anche in questo caso può essere utilizzata prima dell'intervento chirurgico, con lo scopo principale di ridurre le dimensioni della massa tumorale e aumentare le probabilità di riuscita dell'intervento.

Altre patologie adatte a questo trattamento

La radioterapia è adatta anche ad altre tipologie di patologie neoplastiche.

In questo caso è una opzione privilegiata. In particolare per questo tipo di tumore si fa in genere la radioterapia emitoracica, che cioè interessa solo la parte di torace interessata dalla malattia.

  • Leucemia

Per la leucemia l'uso della radioterapia può essere combinato con la chemioterapia.

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