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Minerali di amianto: cosa sono e perché sono pericolosi

Il termine amianto, sinonimo di asbesto, si usa per identificare non uno, ma un gruppo di minerali della famiglia dei silicati. Tutti i minerali di amianto hanno sono dei silicati fibrosi, hanno cioè natura fibrosa direttamente connessa la loro comprovata capacità di causare il cancro.

In questa guida scopriamo cosa sono i minerali di amianto, quale è la loro formula chimica e dove si trovano in natura. Vediamo anche quali usi ne sono stati fatti e quindi dove è possibile trovarli nella nostra vita lavorativa e quotidiana. Vediamo nel dettaglio quali sono i danni che provocano alla salute e le patologie connesse all’esposizione all’amianto. Scopriamo anche quali sono i diritti degli esposti che abbiano contratto una di queste malattie negli ambienti di lavoro e di vita.

Cosa sono i minerali di amianto? La definizione

I minerali di amianto sono un gruppo di minerali abbastanza vasto. Ad accomunarli, come già accennato, c’è la loro natura fibrosa, anche detta asbestiforme. Essa gli permette di suddividersi longitudinalmente in fibre sottili, che diventano via via più sottili, fino a raggiungere il diametro di 0,25 ųm (1300 volte più sottile di un capello umano). Impercettibili all’occhio umano e leggerissime, queste fibre, anche dette fibrille, si disperdono nell’ambiente facilmente rimanendo sospese a lungo. Per questo motivo sono altrettanto facilmente inalabili, o ingeribili. Una volta inalate o ingerite provocano gravi infiammazioni precancerose che evolvono in tumore maligno e che in molti casi provocano il mesotelioma, una delle neoplasie più aggressive.

Tutti i minerali asbestiformi sono fibrosi, ma non tutti i minerali fibrosi sono asbestiformi. Bisogna aggiungere infatti che per essere classificati come minerali di amianto essi devono sì possedere una struttura fibrillare, ma anche una certa flessibilità̀ e una particolare resistenza delle singole fibre. Le singole fibre dell’amianto, per essere tali, sono più lunghe di 5 µm e contano un rapporto lunghezza/larghezza di almeno 3:1.

Le caratteristiche dei minerali di amianto

fibre minerali amianto
Le fibre di amianto (Immagine: Giorgia De Salvo)

In virtù della loro struttura fibrillare e della flessibilità e particolare resistenza, i minerali di amianto sono estremamente flessibili. Sono resistenti, sia alla trazione che al calore. Sono inoltre inattaccabili da agenti esterni, come gli acidi. Queste caratteristiche tecniche, unite all’economicità e all’abbondanza in natura, ne hanno fatto uno dei minerali più usati.

I minerali di amianto sono stati utilizzati in oltre 3000 applicazioni, in tutti i campi dell’industria e dell’edilizia, dai trasporti alla cosmesi, passando per il settore tessile. Per le caratteristiche di fonoassorbenza venivano spruzzati sulle pareti e sui soffitti di tutti gli edifici pubblici, comprese scuole, metropolitane e palestre. Per le capacità termoisolanti furono usati nelle tubazioni, per il trasporto del vapore, per isolare caldaie e forni e nei freni e in tutte le componenti a contatto con fonti di calore. L’amianto era così utilizzato ed economico che spesso veniva incluso in miscele e composti, anche quando la sua presenza non era necessaria al miglioramento del composto stesso, in base all’uso che ne veniva fatto.

Amianto friabile o compatto? La differenza

Se legato a matrici resistenti e stabili, l’amianto è definito compatto. Questo è il caso dell’eternit: le lastre piane o ondulate che venivano ampiamente utilizzati nella copertura di tettoie e capannoni. Il nome Eternit viene dalla principale azienda produttrice. In questo caso le fibre di amianto venivano inserite in una matrice di cemento, da cui il nome di amianto cemento. Il linoleum, una particolare pavimentazione contenente amianto usato per pavimentare soprattutto gli edifici pubblici è un altro esempio di amianto compatto.

Se legato, invece, con matrici non compatte l’amianto è definito friabile, come nel caso dei materiali spruzzati sui soffitti.

In Italia la legge del 92 che ha sospeso l’utilizzo, lavorazione e commercializzazione dell’amianto non ha imposto la bonifica dei siti contaminati. Ha utilizzato la definizione di amianto friabile (che si sgretola con il solo uso delle mani) e di amianto compatto (che non si sgretola con il solo uso delle mani) per la valutazione della pericolosità dei siti contaminati.

In realtà, se l’amianto friabile è sempre pericoloso, anche l’amianto compatto, a ben vedere, lo è. In seguito alla minima sollecitazione, trauma meccanico o erosione, infatti, può rilasciare fibre nell’ambiente. Controllare questi danneggiamenti alla matrice compatta, specialmente nel caso di eventi traumatici quali terremoti, risulta pressoché impossibile. Concludiamo che sia l’amianto friabile che quello compatto sono entrambi pericolosi per la salute umana.

Leggi tutto sul: Processo Eternit

Dove è che si trova l’amianto in natura?

Amianto dove si trova? L’amianto, asbesto sinonimo, è presente in natura in molte parti del globo, dalle Alpi italiane al Canada, passando per la Russia e il Sudafrica e per molti altri luoghi del pianeta. L’antofillite è frequente nei micascisti dell’Alto Adige (Val Passiria, sopra Merano) e in misura inferiore anche nell’isola d’Elba e nelle Alpi e Prealpi Occidentali e in Finlandia. L’amosite è abbondante in Sudafrica, così come la crocidolite. Si ottiene facilmente dalla roccia madre in seguito a macinazione e arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto.

Per diventare amianto i minerali di partenza devono subire però particolari processi idrotermali di bassa pressione e bassa temperatura.

I minerali di amianto nella classificazione secondo la legge

La legge ha classificato e definito i minerali di amianto nell’art. 247 del D.Lgs. 09.04.08 n. 81, che riproduce l’art. 2 della Direttiva 477/83/CEE (ora sostituita dalla Direttiva 2009/148/CE). Include tra i minerali di amianto:

a) l’actinolite di amianto, n. CAS 77536-66-4;
b) la grunerite di amianto (o amosite), n. CAS 12172-73-5;
c) antofillite, n. CAS 77536-67-5;
d) crisotilo, n. CAS 12001-29-5;
e) crocidolite, n. CAS 12001-28-4;
f) tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6.

La classificazione del legislatore non rispecchia però la grande varietà di minerali di amianto presenti in natura e alcuni, come l’erionite (IARC 2012b) e la fluoro-edenite non appaiono inclusi. L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, di cui l'Avvocato Ezio Bonanni è presidente, ha denunciato la necessità di adeguamento della legislazione, perché la mancata classificazione di altri minerali asbestiformi espone a enorme rischio molti cittadini. Li priva infatti della prevenzione primaria e di ogni tutela, preventiva e risarcitoria.

Tutti i minerali di amianto: quali sono?

Qui di seguito scopriamo di questi minerali caratteristiche e la formula chimica di ognuno dei minerali di asbesto classificati dalla legge. Di questi solo il crisotilo, detto comunemente “amianto bianco”, appartiene alle serie dei serpentini. Tutti gli altri appartengono invece alla serie degli anfiboli (dal greco αμφίβολος e dal latino amphibolus = ambiguo).

• Crisotilo

Il crisotilo (dal greco χρυσός= fibra d’oro) è anche detto “amianto bianco-verde-grigio-giallastro” per via del colore. È il più diffuso e utilizzato amianto minerale. Si tratta di un un silicato idrato di magnesio. Come dicevamo più su, è l’unico della lista che segue ad appartenere al gruppo dei serpentini. La formula chimica del crisotilo è 3MgO,2SiO,2H2O- n. CAS 12001-29-5. Le sue fibre hanno lunghezza variabile. Appaiono soffici e setose ed hanno un’elevata resistenza meccanica e flessibilità. Il crisottilo ha una buona tenuta agli agenti alcalini e una temperatura di decomposizione tra i 450-700°C.

• Actinolite

L’actinolite o actinoto (dal greco ακτινωτο = pietra raggiata) è anche detto “amianto verde-nero”. Fa parte, come dicevamo più su, della serie degli anfiboli. La sua formula chimica è 2CaO,4MgO,FeO,8SiO2,H2O. Si tratta di un silicato idrato di calcio, ferro e magnesio. Ha una temperatura di decomposizione tra 620-900°C e risulta abbondante lungo la catena alpina.

• Tremolite

La tremolite è anche detta “amianto grigio-verde-giallo”, per via del colore con cui si presenta. Di questo amianto composizione chimica è 2CaO,5MgO,8SiO2,H2O. Più fragile di altri minerali di amianto, appare però più resistente al calore. Si decompone infatti a una temperatura compresa tra 950 e 1040°C.

• Amosite

L’amosite (dall’acronimo di Asbestos Mines of South Africa) è anche detta “amianto bruno-giallo-grigio”, oppure cummingtonite o grunerite. La sua formula chimica è 5.5FeO,1.5MgO,8SiO2,H2O. Le fibre di amosite appaiono lunghe, dritte e fragili e con una flessibilità discreta. Hanno però una particolare stabilità al calore che ne hanno fatto un minerale amianto utilizzatissimo come isolante termico.

• Crocidolite

Anche la crocidolite è conosciuta con diversi nomi. Per via del colore è detta “amianto blu”, ma anche riebeckite o amianto del Capo. Questo tipo di asbesto dove si trova? La maggior parte di questo minerale si trova infatti nelle vicinanze di Griqua Town, nell’Africa australe. La sua formula chimica è Na2O,Fe2O3,3FeO,8SiO2,H2O. Le fibre di crocidolite appaiono dritte. Rispetto agli altri anfiboli ha una maggiore resistenza agli agenti acidi. Conserva buona flessibilità e ha una temperatura di decomposizione tra i 400 e i 600°C.

• Antofillite

L’antofillite (dal latino antophyllum = garofano) è anche detta “amianto verde-giallo-bianco”. Si tratta di un silicato idrato di magnesio . La formula chimica è 7MgO,8SiO2,H2O- n. CAS 77536-67-5. Essendo più fragile di altri minerali di amianto non se ne è fatto un uso smodato. La temperatura di decomposizione è tra i 600 e gli 850°C.

Usi dei minerali di amianto: tutte le applicazioni

In aggiunta alle loro caratteristiche fisiche di resistenza alla trazione, al calore e agli acidi, all’abbondanza in natura e alla economicità, i  minerali di amianto si legano facilmente con vari materiali da costruzione tra cui calce, gesso e cemento e con alcuni polimeri, come la gomma e il PVC). Per questi motivi si sono diffusi rapidamenti e hanno trovato largo impiego in migliaia applicazioni. Qui sotto abbiamo elencato i principali usi che sono stati fatti dei minerali di amianto.

• Edilizia

L’edilizia è stato probabilmente il settore in cui l’amianto ha conosciuto più applicazioni. Dalle tegole ai controsoffitti, dalle coibentazioni del sottotetto agli intonaci a spruzzo dai serbatoi alle tubazioni per l’acqua e degli acquedotti che trasportano acqua potabile.

Ancora nelle canne fumarie, camini e tubazioni di scarico fumi di combustione, pannelli divisori e pavimentazioni in vinil‐amianto, anche detto “linoleum” con un contenuto di amianto variabile dal 3‐4% al 30%, prevalentemente crisotilo. Un discorso a parte merita l’Eternit che trovò ampissima diffusione nelle coperture di industrie e capannoni, tettoie di privati e altro.

• Minerali di amianto nell’industria

I minerali di amianto venivano utilizzati negli edifici e nelle strutture adibite alla produzione. In particolare con le coperture in Eternit.

Nella produzione industriale trovarono grande impiego per il trasporto di fluidi industriali (oli, acidi, etc.). In questo caso veniva usato soprattutto crisotilo, mentre nella coibentazione di contenitori a tenuta termica veniva usato amianto friabile, soprattutto amosite.

• Industria dei trasporti

Come dicevamo più su, i minerali di amianto sono stati utilizzati  anche nel settore dei trasporti, in tutti i componenti a contatto con il calore. E dunque freni, frizioni, coibentazioni di testate dei motori, di marmitte, cavi e guarnizioni di tenuta. Questo in aerei, navi, carri armati, treni e auto. Ancora negli isolamenti termoacustici di tetti, pareti e pavimenti dei rotabili.

• Industria tessile

Sin dal XVIII secolo i minerali di amianto furono utilizzati sotto forma di fibre nell’intreccio di tessuti a metraggio ignifughi: nastri e corde per isolamenti elettrici e termici, feltri, cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni, guanti, ghette e stivali. Le tute per i vigili del fuoco e tutto il loro equipaggiamento, compresi i guanti, per esempio, erano tessuti utilizzando le fibre di amianto.

La pericolosità dei minerali di amianto e le fibre killer

La pericolosità dei minerali di amianto era stata presa in considerazione già all’inizio del secolo scorso. Non vi erano però prove scientifiche a favore della sua pericolosità. Nonostante questo un regio decreto già ne vietava l’estrazione a donne e fanciulli. Si dovrà aspettare il 1992 per vederne finalmente bannato utilizzo, estrazione e commercializzazione in Europa. Molti paesi del mondo ne fanno ancora uso.

Come tutti i minerali di amianto anche l’anfitollite è pericolosa per la salute umana.

Le fibre di amianto, non a caso anche dette fibre killer, una volta inalate provocano fenomeni infiammatori (come l’asbestosi, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici ) e diversi tipi di cancro. Per ulteriori approfondimenti rimandiamo alle monografie dello IARC ed ai Quaderni del Ministero della Salute “Stato dell’arte e prospettive in materiali di contrasto alle patologie asbesto-correlate”, n. 15, maggio-giugno 2012.

Per approfondimenti: Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022

Malattie amianto correlate: quali sono?

Le fibre dei minerali di amianto possono causare le seguenti Malattie amianto-correlate:

Queste patologie sono incluse nella lista I dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurativo Infortuni sul Lavoro) e prevedono la prevenzione legale d’origine: se contratte e se presente l’asbesto sul posto di lavoro sono automaticamente considerate malattie di origine professionale). Nella lista II (che non predeve la presunzione legale di origine) compaiono:

Nella lista III (come la lista II prevede la dimostrazione a carico del lavoratore del nesso causale) compare solo il tumore dell’esofago. Tutte queste patologie devono essere risarcite in quanto malattie professionali, anche se mentre nel primo caso è facile ottenere il riconoscimento di malattia professionale dall’INAIL, nel secondo caso è più complicato.

Tutte le altre patologie correlate all’amianto

Oltre alle malattie riconosciute dall’INAIL ci sono tutta una serie di patologie che possono essere provocate dall’amianto. Tra le malattie degenerative non tumorali ci sono la miocardiopatia, il morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, la fibromialgia e vari problemi cardiovascolari.

Invece le neoplasie causate dalle fibre di asbesto possono colpire il cervello, la colecisti, la mammella, il pancreas, la prostata, i reni, la tiroide, la vagina-vulva e la vescica. Quest’ultima è dimostrata da molti studi scientifici:

Assistenza legale per il rischio amianto

L’Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA - Osservatorio Nazionale Amianto, è pioniere in Italia nella lotta all’amianto. Lo studio legale, insieme ai medici e agli psicologi dell’ONA, fornisce consulenza legale chiamando il numero verde 800 034 294.

Gli esposti all’actinolite e agli altri minerali di asbesto hanno diritto ad una serie di benefici di natura preventiva (prepensionamento e rivalutazione dei contributi) e risarcitoria (risarcimento dei danni non patrimonialirendita INAIL o indennizzo, accesso al Fondo Vittime Amianto e, per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e comparti sicurezza, lo status di Vittime del dovere e la causa di servizio).

Per richiedere l’assistenza medica e legale dell’ONA in caso di esposizione all'amianto o ad altri cancerogeni basta chiamare il numero verde 800 034 294.

App per segnalare i siti contaminati dall'amianto

La app amianto messa a punto da ONA – Osservatorio Nazionale Amianto è uno strumento fondamentale nella lotta al rischio amianto in Italia. Scaricabile qui, permette di segnalare la presenza di asbesto nei luoghi di lavoro e di vita. Raccogliendo quante più segnalazioni possibile, permette di migliorare l’efficacia della prevenzione primaria e, allo stesso tempo, di raggiungere la prova di esposizione delle vittime, ai fini di una tutela legale efficace per l’ottenimento dei risarcimenti previsti dalla legge.

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