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Le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata

Le vittime del terrorismo e delle criminalità organizzata di stampo mafioso sono coloro che sono deceduti o che hanno subito un'invalidità permanente per effetto di ferite o lesioni causate da:

  • azioni di eversione dell'ordine democratico;
  • atti di terrorismo e stragi di tale matrice;
  • atti di criminalità organizzata di tipo mafioso.

La prima norma che ha previsto il riconoscimento alle vittime del terrorismo di determinate prestazioni assistenziali è stata la L.466/1980, “Speciali elargizioni a favore di categorie di dipendenti pubblici e di cittadini vittime del dovere o di azioni terroristiche”. Successivamente, con L.302/1990, “Norme a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata”, sono stati previsti benefici economici e assistenziali anche in favore delle vittime della criminalità organizzata di stampo mafioso.

Riconoscimento di vittime del terrorismo e di mafia

La L.302/1990 prevede che il riconoscimento di vittima del terrorismo e della criminalità organizzata spetta a tutti i cittadini, compresi gli appartenenti alle Forze Armate e Comparto Sicurezza, che abbiano subito un'invalidità permanente non inferiore a un quarto della capacità lavorativa. Queste lesioni devono però essere conseguenza di:

  • atti di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, a condizione che il soggetto leso non abbia concorso alla commissione degli atti medesimi;
  • fatti delittuosi commessi per il perseguimento delle finalità delle associazioni (art. 416-bis del codice penale);
  • operazioni di prevenzione o repressione dei fatti delittuosi, a condizione che il soggetto leso sia del tutto estraneo alle attività criminose oggetto delle operazioni medesime;
  • assistenza prestata e legalmente richiesta a ufficiali e agenti di polizia giudiziaria o ad autorità, ufficiali e agenti di pubblica sicurezza.

Nel dettaglio, per atti di terrorismo si intendono "azioni criminose compiute sul territorio nazionale in via ripetitiva, rivolte a soggetti indeterminati e poste in essere in luoghi pubblici o aperti al pubblico” ( art. 34, comma 3, L.222/2007). Invece le azioni di organizzazioni mafiose sono quelle compiute da una associazione che si avvale della forza intimidatoria del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà per commettere azioni illegali.

Chi risarcisce le vittime del terrorismo e di mafia?

Nella maggior parte dei casi le vittime delle stragi provocate da questi atti sono esponenti delle Forze dell'Ordine e della Magistratura, ma ci sono anche vittime civili. Per questo i benefici economici e assistenziali sono erogati alle vittime da diverse amministrazioni:

  • Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno per le vittime civili;
  • Ministero dell'Interno - Dipartimento di Pubblica Sicurezza per gli appartenenti alla Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Polizia penitenziaria, Polizie municipali e per tutti coloro che hanno prestato assistenza, su richiesta, alle Forze dell'Ordine;
  • Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa Civile del Ministero dell'Interno per i Vigili del fuoco;
  • Ministero della Giustizia per i magistrati, i giudici popolari e i dipendenti civili dell'amministrazione penitenziaria;
  • Ministero della Difesa per gli appartenenti alle Forze Armate.

La domanda per la concessione dei benefici economici deve essere indirizzata al Ministero di competenza e inoltrata tramite il Prefetto della provincia di residenza o del luogo dell'evento, oppure il Console del luogo di residenza, per coloro che risiedono all'estero.

Il Prefetto cura l'istruttoria delle domande volte a ottenere i benefici economici ma rilascia anche la certificazione attestante la condizione di caduto a causa di atti di terrorismo o di criminalità organizzata, necessaria per ottenere i benefici non economici.

Infine l’Ufficio V provvede al pagamento entro 90 giorni dal ricevimento del provvedimento autorizzativo da parte del Ministero competente.

Domanda vittime del terrorismo e mafia: chi ne ha diritto

L'istanza può essere presentata da coloro che hanno subito l'invalidità permanente o, in caso di decesso della vittima, dai superstiti. In caso di decesso, l’Ufficio V provvede alla liquidazione del rateo rimasto insoluto, secondo il seguente ordine (L.466/1980):

  • coniuge e figli a carico all'epoca dell'evento;
  • figli non a carico fiscale;
  • genitori;
  • fratelli e sorelle conviventi e a carico all'epoca dell'evento;
  • fratelli e sorelle non conviventi e non a carico;
  • soggetti né parenti, né affini né legati da rapporti di coniugio che risultino conviventi e a carico della persona deceduta nei 3 anni precedenti l'evento;
  • conviventi more uxorio.

Benefici vittime criminalità organizzata e terrorismo

Le vittime di terrorismo e criminalità organizzata e i familiari hanno diritto a determinate prestazioni. Tra i benefici pensionistici ci sono:

  • una tantum di due annualità del trattamento di pensione di reversibilità a favore dei familiari superstiti;
  • esenzione IRPEF sul trattamento speciale di reversibilità e sulle pensioni privilegiate dirette di prima categoria per i Grandi Invalidi;
  • indennità integrativa speciale;
  • aumento del 7,5% della retribuzione pensionabile ai fini del calcolo della pensione e del trattamento di fine rapporto (o equipollente);
  • aumento figurativo di dieci anni dei versamenti contributivi, validi per il calcolo della pensione e per il trattamento di fine rapporto;
  • pensione vitalizia pari all’ultima retribuzione interamente percepita per coloro che abbiano subito un’invalidità pari almeno all’80%;
  • pensione vitalizia pari all’ultima retribuzione interamente percepita per coloro che abbiano subito un'invalidità non inferiore a un quarto della capacità lavorativa e che abbiano proseguito l’attività sino al raggiungimento del periodo massimo pensionabile.

Inoltre ci sono i benefici assistenziali, come:

  • assunzione per chiamata diretta con precedenza assoluta rispetto a ogni altra categoria;
  • assunzione per chiamata diretta per i profili professionali del personale contrattualizzato del comparto Ministeri fino all'ottavo livello retributivo;
  • esenzione dal pagamento del ticket sanitario;
  • esenzione delle elargizioni dalle imposte e imposta di bollo;
  • accesso alle borse di studio;
  • assistenza psicologica;
  • rivalutazione delle percentuali di invalidità;
  • equiparazione ai grandi invalidi di guerra per le vittime con invalidità permanente pari almeno all’80%.

Infine si ha diritto alla speciale elargizione, che può arrivare fino a 200.000 euro, allo speciale assegno vitalizio di 1.033 euro mensili, annualmente perequati, e all'assegno vitalizio mensile di 500 euro, annualmente perequati.

I suddetti benefici sono cumulabili tra loro e con pensioni e stipendi ulteriori.

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Vittime del dovere: equiparazione a vittime del terrorismo

Le vittime del dovere sono tutti i dipendenti pubblici e appartenenti alle Forze Armate e Comparto Sicurezza che sono deceduti o hanno contratto infermità permanentemente invalidanti per causa di servizio. Questi possono subire un infortunio a causa di un singolo evento traumatico o manifestare una malattia professionale dovuta all’esposizione ad agenti cancerogeni, come l’amianto e l’uranio impoverito.

Il riconoscimento dello status di vittima del dovere dà diritto a determinate prestazioni assistenziali. Tuttavia, grazie al lavoro dell’Avvocato Ezio Bonanni, essi hanno ottenuto anche l’equiparazione alle vittime del terrorismo (SS.UU. 7761/2017).

Inoltre anche i diritti degli orfani e delle vedove non fiscalmente a carico del deceduto sono stati tutelati. Infatti, come riporta il sesto episodio di ONA News: “Orfani delle vittime del dovere, dimenticati o discriminati?“, spesso i figli non a carico fiscale della vittima deceduta vengono penalizzati. Racconta la sua esperienza anche l’orfana di vittima del dovere, la Dott.ssa Renata Roffeni, durante la conferenza del 6 novembre 2018.

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Medaglia d'oro per le vittime del terrorismo

Il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'Interno, può conferire l'onorificenza di vittima del terrorismo, con la consegna di una medaglia d'oro. Ciò è stabilito dalla L.222/2007 e dal successivo decreto del Ministro dell'Interno del 6 maggio 2008.

Questa onorificenza può essere conferita ai cittadini italiani, agli appartenenti delle Forze dell'ordine, alla Magistratura e ad altri organi dello Stato, che per le loro idee e per il loro impegno morale siano stati colpiti dalla eversione armata.

Assistenza legale per i diritti delle vittime

L'Avv. Bonanni è il presidente dell'ONA - Osservatorio Nazionale Amianto. Insieme si occupano della tutela dei diritti e della salute di tutte le vittime. Grazie al team di avvocati specializzati è possibile ottenere una prima consulenza legale.

Inoltre l'azione dell'Avvocato e dell'ONA è rivolta anche alla tutela dei cittadini e lavoratori esposti all'amianto. Infatti è dannoso per la salute a causa dell'effetto cancerogeno, confermato anche dall'ultima monografia IARC. Purtroppo in Italia l'emergenza amianto non sembra arrestarsi. L'Avvocato Bonanni ha illustrato il pericolo di essere esposti a questo cancerogeno nella sua pubblicazione "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022". Inoltre l'ONA ha istituito l'APP Amianto. In questo modo ogni cittadino può segnalare siti a rischio amianto e agevolare la mappatura e la bonifica.

Le vittime di amianto hanno diritto a benefici contributiviindennizzo o rendita INAIL e prepensionamento. Infine possono fare richiesta per ottenere le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto e dell'integrale risarcimento danni.

Richiedi la tua assistenza chiamando il numero verde 800 034 294 o compilando il form sottostante.

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