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Impatto dell’esposizione all’amianto sul mesotelioma

Comprendere l’impatto dell'esposizione all'amianto è fondamentale. Respirare la fibra causa cancro ai polmoni, asbestosi e una forma rara di cancro chiamata mesotelioma.

Impatto: in che modo ci si espone all'amianto?

L’amianto è un minerale naturale che in passato, prima della sua messa al bando, è stato ampiamente utilizzato nell’industria e per la realizzazione di numerosi oggetti di uso quotidiano.

I vari tipi di esposizione sono:

  1. Professionale, relativa ai lavoratori che respirano, direttamente o indirettamente, la fibra durante le loro mansioni quotidiane;
  2. Paraprofessionale (contatto domestico o esposizione domestica), quando un lavoratore esposto all’amianto funge da vettore per il trasporto di fibre nell'ambiente domestico;
  3. Depositi naturali di amianto, cioè quando la vicinanza a queste aree può portare al rischio esposizione, soprattutto nel caso in cui il minerale venga disturbato da agenti atmosferici;
  4. Vicinanza ad aree industriali in cui è presente la fibra (in questo caso, i residenti possono essere esposti alla fibra killer);
  5. Rimozione impropria del minerale;
  6. Utilizzo di prodotti ad uso domestico contenenti amianto. Su tutti, ricordiamo il controverso caso del talco J&J, contaminato appunto con l’amianto.

Impatto dell’esposizione al minerale killer

L’amianto è stato bandito in Italia con la legge n. 257. Ad oggi tuttavia non è del tutto stato rimosso. Pertanto si può correre il rischio di esposizione alla fibra, quando le sue sottili fibre sono presenti nell’aria. In questo caso, la polvere minerale tossica può rimanere nell'aria per ore, mettendo chiunque nelle vicinanze in pericolo di inalarla o ingerirla.

L'amianto è riconosciuto come cancerogeno per l'uomo, come confermato dalla monografia IARC. Se inaliamo o ingeriamo accidentalmente le microscopiche fibre di amianto, esse possono rimanere intrappolate nel tratto respiratorio o digestivo.

Una volta che si sono accumulate nel tessuto, le fibre causano infiammazione e danni al DNA e, nel corso del tempo, provocano cambiamenti cellulari che portano al cancro e ad altre patologie asbesto correlate.

Visti i lunghi tempi di latenza, fra l’esposizione e l’insorgenza della malattia, potrebbero passare da 10 a 70 anni. I primi segni di una malattia legata all'amianto includono difficoltà respiratorie, dolore toracico e altri sintomi legati al cancro.

Impatto dell’esposizione e tipi di cancro

L’esposizione all’amianto può causare quattro diversi tipi di cancro e diverse condizioni polmonari.

  • Mesotelioma: è una forma rara e aggressiva di cancro maligno che si sviluppa nel rivestimento dei polmoni, dell’addome, nel pericardio e nella zona testicolare.
  • Cancro ai polmoni: il 4% di tutti i casi di cancro ai polmoni sono correlati all'esposizione all’amianto.
  • Cancro ovarico: nel 2012 l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (AIRC) ha confermato che l'amianto può causare il cancro ovarico.
  • Cancro della laringe: nel 2006 il National Institutes of Health ha confermato che l'amianto può causare il cancro della laringe.
  • Asbestosi: è una condizione che provoca infiammazione e cicatrici progressive del tessuto polmonare, portando a difficoltà respiratorie.
  • Placche pleuriche: formazione di aree di ispessimento fibroso del rivestimento intorno ai polmoni.
  • Versamento pleurico: è un accumulo di liquido intorno ai polmoni che causa difficoltà respiratorie.
  • Ispessimento pleurico diffuso: formazione di cicatrici estese che ispessiscono il rivestimento pleurico dei polmoni.
  • Pleurisia: è una condizione che provoca una infiammazione del rivestimento pleurico.
  • Atelettasia: in presenza di infiammazione e di cicatrici, il rivestimento pleurico si piega su se stesso.

Danni da amianto: una controversia irrisolta 

Ad oggi permane una forte controversia sugli effetti dei diversi tipi di fibre. Alcuni sostengono che solo le fibre del gruppo degli anfiboli siano patogene, mentre altri affermano che l'esposizione all'amianto crisotilo produce rischi della stessa entità per l'asbestosi e il cancro ai polmoni, anche se è meno potente degli anfiboli in l'induzione del mesotelioma.

Impatto dell’esposizione sulla salute

La produzione e l'uso diffuso dell'amianto ha causato sofferenze umane senza precedenti e rappresenta tuttora un grave problema di salute pubblica in tutto il mondo. La latenza particolarmente prolungata della malattia ha portato all'insorgere di una catastrofica epidemia che ha colpito persone che ne hanno subito l'esposizione anche decenni fa.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha snocciolato delle cifre assai preoccupanti:

"In termine di morti, si stimano circa 4.400 decessi l’anno dovuti all’esposizione nel periodo 2010-2016: 3.860 uomini e 550 donne. Di questi, 1.515 sono persone decedute per mesotelioma maligno (più dell’80% dei mesoteliomi è causata dall’amianto), 58 per asbestosi (malattia polmonare causata da inalazione di fibre di amianto), 2.830 per tumore polmonare e 16 per tumore ovarico.

L’ISS ha anche analizzato i dati sulla mortalità precoce (prima dei 50 anni) per mesotelioma: nel periodo 2003-2016 in Italia sono stati registrati circa 500 decessi. Si tratta verosimilmente di persone che da bambini hanno vissuto in aree italiane contaminate da amianto e/o che sono stati esposti indirettamente a fibre di amianto in ambito domestico a causa delle attività professionali dei genitori o connessa ad attività ricreative. Questi casi rappresentano il 2,5% del totale dei decessi per mesotelioma nello stesso periodo".

Impatto dell’esposizione su economia e sanità

L'impatto dell'esposizione ad amianto coinvolge anche l'economia e il settore sanitario.

"Ogni anno – secondo un recente studio dell’Oms – a livello globale le conseguenze sulla salute dell’utilizzo dell’amianto costano solo di spese sanitarie tra i 2,4 e i 3,9 miliardi di dollari, senza contare i costi indiretti, e l’amianto provoca 100mila morti ogni anno. Sempre secondo il report la produzione globale di amianto è andata progressivamente diminuendo dal picco raggiunto nel 1980 di 4,8 milioni di tonnellate, e ora la metà di questa cifra è distribuita tra quattro paesi, Brasile, Russia, Cina e Kazakhstan. Il primo paese a bandirlo è stata la Danimarca nel 1972, mentre nel 2013 era vietato in 67 Paesi".

Conclusioni: impatto dell’esposizione al patogeno 

Solide prove dimostrano un aumento del rischio di mesotelioma tra le persone la cui esposizione proviene da una fonte para-professionale o domestica. Il rischio di mesotelioma associato all'esposizione dovuta alla residenza in prossimità di una fonte industriale di amianto (miniere, mulini, impianti di lavorazione dell'amianto) è chiaramente confermato. L’esposizione non professionale all'amianto può spiegare circa il 20% dei mesoteliomi nei paesi industrializzati.

Fonti 

ONA: impatto dell’esposizione, cifre sottostimate

Secondo l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto, di cui l’Avv. Ezio Bonanni è presidente, le cifre sono sottostimate. Sono troppi i luoghi in cui ancora è presente il minerale killer, le bonifiche non sono adeguate e non ci sono ancora sistemi in notativi per uno smaltimento “sicuro”.

Anche il numero di morti non è adeguatamente considerato, in quanto molti casi di cancro non sono stati debitamente messi in relazione con l’esposizione. Denuncia questa situazione la pubblicazione dell'Avv. Bonanni "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022". La strada da percorrere è ancora lunga, ed è per questi motivi che l’ONA offre il suo supporto a chi ne fa richiesta grazie alla consulenza.

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