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Cos’è il giudizio abbreviato e a cosa serve

Il giudizio abbreviato è un rito speciale del processo penale che permette di saltare il dibattimento e ottenere una decisione più rapida, basata sugli atti raccolti durante le indagini preliminari e l’udienza preliminare. Nasce come strumento deflattivo, pensato per ridurre i tempi della giustizia e alleggerire i carichi dei tribunali. Per l’imputato rappresenta una scelta strategica: in caso di condanna, la pena è ridotta di un terzo se si tratta di reclusione e di un quarto se si tratta di ergastolo.

Giudizio abbreviato: la normativa di riferimento

Il giudizio abbreviato è disciplinato dagli artt. 438 e seguenti del codice di procedura penale. La norma stabilisce chi può chiederlo, entro quali termini e con quali conseguenze. L’istanza si presenta durante l’udienza preliminare o, nei procedimenti di competenza del tribunale monocratico, fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento. La decisione sull’istanza spetta al giudice, che valuta anche eventuali richieste di integrazione probatoria.

Giudizio abbreviato: come funziona il giudizio abbreviato

Nel giudizio abbreviato il processo si svolge senza dibattimento e senza l’assunzione diretta delle prove in aula. Il giudice decide “allo stato degli atti”, cioè basandosi sul materiale raccolto dal pubblico ministero e dalle parti. L’imputato può chiedere un’integrazione probatoria, ma il giudice la concede solo se necessaria e compatibile con il rito. Dopo le richieste delle parti e le eventuali repliche, il giudice emette la sentenza di assoluzione o condanna, applicando le riduzioni di pena previste dalla legge.

Giudizio abbreviato: vantaggi e svantaggi

Il principale vantaggio per l’imputato è la riduzione di pena, che può rendere conveniente l’accesso a pene alternative o benefici carcerari. C’è anche il vantaggio dei tempi più brevi, perché si evita il dibattimento, che di solito richiede molte udienze. Tra gli svantaggi, l’imputato rinuncia alla possibilità di un processo pubblico con l’assunzione diretta delle prove, che può talvolta rivelarsi favorevole alla difesa. Inoltre, la decisione viene presa solo sugli atti raccolti dall’accusa, salvo rare integrazioni.

Tipologie di giudizio abbreviato

Il giudizio abbreviato può essere secco o condizionato. Quello secco si svolge senza alcuna richiesta di integrazione probatoria. Quello condizionato, invece, viene chiesto subordinandolo all’ammissione di nuove prove ritenute indispensabili. In quest’ultimo caso il giudice valuta la richiesta e può accoglierla solo se strettamente necessaria ai fini della decisione. La possibilità di condizionare il rito rafforza la tutela difensiva, ma riduce la certezza di ottenere il rito alternativo.

Effetti della scelta

La richiesta di giudizio abbreviato è irrevocabile e vincola l’imputato, che non può più tornare indietro. La decisione assunta in questo rito ha lo stesso valore di una sentenza emessa all’esito del dibattimento, compreso l’effetto di giudicato se non viene impugnata. In caso di condanna, la riduzione di pena opera automaticamente, ma restano ferme le eventuali pene accessorie e le statuizioni civili.

Impugnazioni contro la sentenza in abbreviato

Le sentenze emesse con giudizio abbreviato sono appellabili come le altre. L’imputato e il pubblico ministero possono proporre appello o ricorso per Cassazione nei termini previsti. Non esiste alcuna limitazione al diritto di impugnazione: l’unico vincolo riguarda la scelta irrevocabile del rito, non i mezzi per contestare la sentenza.

Differenze rispetto ad altri riti alternativi

Il giudizio abbreviato non va confuso con il patteggiamento o con il rito immediato. Nel patteggiamento, infatti, la pena è concordata tra accusa e difesa e deve essere omologata dal giudice, mentre nel giudizio abbreviato il giudice decide in piena autonomia sugli atti raccolti. Il rito immediato, invece, è disposto dal pubblico ministero quando ritiene che le prove siano evidenti e non sia necessario passare per l’udienza preliminare.

Errori da evitare: quali sono?

Un errore comune è chiedere il giudizio abbreviato senza aver valutato a fondo gli atti delle indagini, esponendosi così a una condanna basata solo sull’accusa. È rischioso anche subordinare la richiesta a integrazioni probatorie che non hanno reali possibilità di essere ammesse, perché il giudice potrebbe respingerle e celebrare comunque l’abbreviato secco. Occorre quindi una strategia difensiva consapevole, calibrata sul caso concreto.

Faq

Il giudizio abbreviato comporta sempre una riduzione di pena? Sì, la riduzione è automatica: un terzo per la reclusione e un quarto per l’ergastolo.
Chi decide se ammettere il giudizio abbreviato? Il giudice, che valuta la richiesta dell’imputato e l’eventuale compatibilità con il rito.
È possibile tornare indietro dopo aver scelto l’abbreviato? No, la richiesta è irrevocabile e vincola l’imputato fino alla sentenza.
Il giudizio abbreviato si applica anche ai reati gravi? Sì, può applicarsi a qualsiasi reato, inclusi quelli più gravi, salvo i casi espressamente esclusi dalla legge.
La sentenza emessa in abbreviato può essere impugnata? Sì, può essere appellata o portata in Cassazione come qualunque altra sentenza penale.

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