Appuntamento: Lunedi - Venerdi: 09–13, 15–19:30
avveziobonanni@gmail.com0773 663593

Rischio di incidente rilevante: tutto quello che c'è da sapere

In questa pagina parliamo di rischio di incidente rilevante, un argomento legato alla sicurezza sul lavoro e al contempo alla salvaguardia ambientale. Parliamo della normativa italiana di riferimento e di quella europea che lo disciplina e degli strumenti di prevenzione e controllo.

Il rischio di incidente rilevante rappresenta una delle sfide più complesse nella gestione della sicurezza industriale. Prevenirlo significa agire su più livelli: dal controllo delle sostanze pericolose alla formazione del personale, dalla corretta progettazione degli impianti alla pianificazione delle emergenze. La normativa Seveso, con il D.Lgs. 105/2015, promuove un approccio integrato, che combina misure tecniche, organizzative e informative per proteggere le persone e l’ambiente da eventi potenzialmente catastrofici. Vediamo tutto nel dettaglio.

Che cos’è un incidente rilevante: la definizione

Un incidente rilevante è un evento grave, potenzialmente catastrofico, che si verifica in stabilimenti industriali dove sono presenti determinate sostanze pericolose. Può consistere in un’esplosione, un incendio o una dispersione di sostanze tossiche, con conseguenze importanti per la salute umana, per l’ambiente e per il patrimonio industriale.

Non si tratta quindi di semplici guasti o malfunzionamenti, ma di situazioni che mettono seriamente a rischio la popolazione e il territorio circostante. L'incidente rilevante richiede dunque misure di prevenzione e controllo estremamente rigorose.

La Direttiva Seveso: l’origine della normativa europea per incidenti rilevanti

La Direttiva Seveso prende il nome dalla cittadina lombarda in cui, nel 1976, si verificò un grave incidente in uno stabilimento chimico. In quell’occasione, una nube contenente diossina si diffuse nell’aria, contaminando una vasta area e colpendo centinaia di persone e animali. L’evento, che ebbe una forte risonanza mediatica e scientifica, spinse l’Unione Europea a elaborare una normativa specifica per regolamentare i rischi industriali connessi alla presenza di sostanze pericolose e a coniare la definizione di incidente rilevante.

incidente rilevante

La prima Direttiva Seveso risale al 1982. Da allora è stata aggiornata più volte, in particolare dopo incidenti come quelli di Bhopal (India, 1984) e Tolosa (Francia, 2001). Oggi la normativa europea di riferimento è la Direttiva 2012/18/UE, nota anche come Seveso III, che ha introdotto criteri più chiari per la classificazione delle sostanze e una maggiore trasparenza nella comunicazione del rischio ai cittadini.

Il Decreto Legislativo 105/2015: l’attuazione della Direttiva Seveso III in Italia

In Italia, la Direttiva Seveso III è stata recepita con il Decreto Legislativo 26 giugno 2015, n. 105, che ha sostituito il precedente D.Lgs. 334/1999. Questo decreto definisce in modo dettagliato le responsabilità dei gestori degli stabilimenti industriali a rischio e le procedure di controllo da parte delle autorità pubbliche.

Il D.Lgs. 105/2015 stabilisce che uno stabilimento è assoggettato agli obblighi previsti dalla normativa Seveso quando detiene, o è potenzialmente in grado di detenere, sostanze pericolose in quantità pari o superiori a determinate soglie indicate nell’allegato I del decreto. Le sostanze pericolose possono essere infiammabili, esplosive, tossiche o pericolose per l’ambiente.

Classificazione degli stabilimenti Seveso: soglia inferiore e soglia superiore

Il decreto distingue tra due categorie di stabilimenti: quelli a soglia inferiore e quelli a soglia superiore, in base alla quantità di sostanze pericolose presenti. Gli stabilimenti a soglia superiore sono soggetti a obblighi più stringenti, come la presentazione del rapporto di sicurezza, la predisposizione di un piano di emergenza interno, la collaborazione alla redazione del piano di emergenza esterno da parte delle autorità, e l’obbligo di fornire informazioni alla popolazione.

Prevenzione degli incidenti rilevanti: documentazione obbligatoria e analisi del rischio

Un punto centrale della normativa è l’obbligo, per il gestore dello stabilimento, di dotarsi di un Sistema di Gestione della Sicurezza (SGS-PIR), specificamente orientato alla prevenzione degli incidenti rilevanti.

In particolare, il gestore deve redigere il Documento sulla politica di prevenzione degli incidenti rilevanti (DPPIR), che deve essere consultato per valutare i rischi specifici associati alle attività industriali svolte.

Negli stabilimenti a soglia superiore, il documento chiave è il Rapporto di sicurezza, che contiene una valutazione tecnica approfondita dei rischi, le misure di prevenzione adottate, le misure di protezione in caso di incidente e l’analisi delle possibili conseguenze. Questo documento è sottoposto a verifica e approvazione da parte delle autorità competenti, che possono richiedere integrazioni o adottare misure correttive.

Obblighi di comunicazione e trasparenza verso la popolazione

Uno degli aspetti più innovativi della Direttiva Seveso III, recepito dal D.Lgs. 105/2015, è la centralità del diritto all’informazione per i cittadini. I gestori devono fornire ai residenti che vivono nelle aree potenzialmente coinvolte in caso di incidente dati aggiornati e accessibili sulle sostanze pericolose presenti, sulle misure di sicurezza adottate e sui comportamenti da tenere in caso di emergenza. Inoltre, è prevista la partecipazione del pubblico alle decisioni relative a nuovi impianti o modifiche sostanziali di quelli esistenti.

Il ruolo delle autorità e i controlli per gli incidenti rilevanti: come funzionano?

Il controllo degli stabilimenti soggetti alla normativa Seveso è affidato a un complesso sistema di vigilanza che coinvolge diversi soggetti istituzionali: Ministero dell’Ambiente, Vigili del Fuoco, Regioni, ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente), Prefetture e Comuni. Gli stabilimenti a rischio vengono ispezionati con frequenza regolare, e ogni incidente o evento significativo deve essere immediatamente notificato. In caso di violazioni, sono previste sanzioni severe, fino alla sospensione dell’attività.

ASSISTENZA LEGALE

Richiedi una consulenza all'Avv. Ezio Bonanni
Richiedi una consulenza