Il Documento di Valutazione del Rischio (DVR) è uno degli strumenti fondamentali previsti dal Decreto Legislativo 81/2008 (il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro) per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di un documento obbligatorio per ogni datore di lavoro che ha dipendenti o collaboratori, e ha lo scopo di individuare e analizzare i rischi presenti nell’ambiente lavorativo, pianificando le misure necessarie per eliminarli o ridurli.
Un DVR completo e accurato è essenziale per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma anche per tutelare il datore di lavoro da responsabilità civili e penali in caso di incidenti o infortuni. La sua mancanza, incompletezza o inadeguatezza può avere gravi conseguenze per le figure responsabili della sicurezza. In questa guida vediamo come deve essere redatto, chi è responsabile della redazione e cosa succede se il testo è lacunoso.
Una recente sentenza della Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione (del 25 ottobre 2024, n. 39168) ha affermato che il responsabile alla sicurezza non risponde della sicurezza se il documento è lacunoso.
Il principale responsabile della redazione del DVR è il datore di lavoro, che ha un obbligo non delegabile di assicurare la sua corretta stesura. Questo significa che, anche se il datore di lavoro può avvalersi della collaborazione di professionisti qualificati, come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) o il medico competente, la responsabilità finale ricade comunque su di lui.
Il datore di lavoro deve garantire che il documento sia aggiornato, specifico per l’azienda e che tenga conto di tutti i rischi, sia generali che particolari, legati alle attività svolte. Il DVR deve includere, tra gli altri aspetti:
La legge stabilisce chiaramente che la redazione del DVR è un obbligo non delegabile del datore di lavoro, insieme alla designazione del RSPP e alla gestione delle emergenze. Questo principio è sancito dall’articolo 17 del D.Lgs. 81/2008, che assegna al datore di lavoro la piena responsabilità in merito alla valutazione dei rischi.
Anche quando il datore di lavoro nomina un delegato alla sicurezza o affida la redazione materiale del DVR a un tecnico esperto, rimane l’unico responsabile in caso di errori, omissioni o mancanze nel documento. Questa responsabilità è personale e inalienabile, il che significa che non può essere trasferita ad altri.
Un Documento di Valutazione del Rischio lacunoso o inesistente espone l’azienda e il datore di lavoro a conseguenze legali molto serie. In caso di infortunio o malattia professionale, le autorità competenti possono contestare al datore di lavoro violazioni delle normative sulla sicurezza. Le sanzioni possono includere:
In questi casi, il lavoratore che subisce un danno può denunciare il datore di lavoro alle autorità competenti, come l’Ispettorato del Lavoro, e richiedere un risarcimento per i danni subiti.
Il datore di lavoro può nominare un delegato alla sicurezza, figura che può ricoprire il ruolo di RSPP o di dirigente incaricato di sovrintendere alla gestione della sicurezza sul lavoro. Questo incarico, però, non esonera il datore di lavoro dalle sue responsabilità principali. Il delegato alla sicurezza ha il compito di supportare il datore di lavoro nell’identificazione dei rischi e nell’implementazione delle misure preventive e protettive, ma deve agire sempre nel rispetto delle disposizioni legislative e sotto la supervisione del datore di lavoro.
Le principali responsabilità del delegato alla sicurezza includono:
Se il delegato alla sicurezza non adempie ai propri compiti, può essere ritenuto corresponsabile in caso di incidenti, ma solo in misura limitata rispetto alla responsabilità primaria del datore di lavoro.
Se un lavoratore ritiene che il datore di lavoro non stia rispettando gli obblighi in materia di sicurezza, può intraprendere diverse azioni per tutelare la propria salute e i propri diritti. Innanzitutto, è possibile segnalare la situazione al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che ha il compito di vigilare sull’applicazione delle norme di sicurezza e di dialogare con il datore di lavoro per risolvere eventuali criticità.
In caso di gravi violazioni, il lavoratore può presentare una denuncia all’Ispettorato Nazionale del Lavoro o all’ASL competente, che effettueranno ispezioni per verificare il rispetto delle normative. Se la mancanza del Documento di Valutazione del Rischio o altre inadempienze del datore di lavoro hanno causato danni alla salute del lavoratore, quest’ultimo può richiedere un risarcimento, rivolgendosi a un avvocato specializzato o a un patronato per avviare un’azione legale.
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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39168 del 25 ottobre 2024, ha stabilito che, in caso di infortunio sul lavoro, la responsabilità ricade sul datore di lavoro se il Documento di Valutazione dei Rischio (DVR) è lacunoso. Anche in presenza di un delegato alla sicurezza, il datore di lavoro mantiene l'obbligo non delegabile di valutare tutti i rischi e redigere un Documento di Valutazione del Rischio completo e aggiornato. Pertanto, se il DVR presenta carenze che contribuiscono a un infortunio, il datore di lavoro è ritenuto responsabile.