In questa guida parliamo di Idrocarburi Aromatici Policiclici. Scopriamo cosa sono, dove vengono utilizzati e quali sono le categorie di lavoratori a rischio. Gli IAP (abbreviazione di Idrocarburi Policiclici Aromatici) infatti rappresentano una categoria di composti chimici con impatti significativi sulla salute umana. Per questo richiedono un'attenta regolamentazione e l'adozione di misure preventive nei luoghi di lavoro.
In tutti i casi in cui le misure di sicurezza non vengono rispettate e i lavoratori subiscono un danno a causa dell'esposizione si ha diritto a un risarcimento dei danni subiti. Le malattie correlate all'esposizione danno diritto al riconoscimento di malattia professionale o causa di servizio, a seconda del tipo di impiego.
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Gli Idrocarburi Aromatici Policiclici (IAP) costituiscono una classe di composti organici caratterizzati dalla presenza di anelli aromatici multipli nella loro struttura.
Questa categoria chimica comprende molecole complesse formate da carbonio e idrogeno, con una configurazione a forma di anelli, che conferisce loro caratteristiche uniche e proprietà fisiche particolari.
Il naftalene è il più semplice esempio di IPA.
Sebbene alcuni IAP siano prodotti artificialmente durante processi industriali, molti di essi hanno una provenienza naturale. Talvolta, gli IAP si formano durante la combustione incompleta di materiale organico, come il carbone, il petrolio o la legna. Sono spesso presenti nei fumi di scarico delle automobili, nelle emissioni industriali e nei rifiuti domestici.
Curiosamente, gli IAP non si limitano alla Terra, ma sono stati individuati anche nello spazio interstellare, nelle comete e nei meteoriti. Si ipotizza che queste molecole possano fungere da substrato base per catalizzare reazioni coinvolte nella formazione delle prime forme di vita, sottolineando il loro ruolo in processi astrochimici e biologici ancora poco compresi.
Gli IAP trovano applicazione in vari settori industriali. Ad esempio, vengono utilizzati nella produzione di coloranti, pesticidi, farmaci e materiali plastici. Alcuni di essi sono impiegati anche in ambito medicinale per la sintesi di farmaci antitumorali e antibiotici.
Tuttavia, la presenza di IAP è particolarmente rilevante nell'industria estrattiva, nei processi di combustione e nelle attività connesse alla produzione di energia.
Gli Idrocarburi Aromatici Policiclici (IAP) costituiscono una categoria di inquinanti atmosferici di notevole rilevanza. Il loro processo di formazione è prevalentemente di origine antropica. Risultato di combustioni incomplete di diversi substrati quali combustibili fossili, legno, grassi, foglie, incenso e composti organici presenti nei rifiuti urbani.
Sono riscontrabili nei fumi derivanti da varie fonti, dall'incenerimento di biomasse al fumo di tabacco, e persino nei cibi cotti, specialmente durante processi ad alta temperatura come la grigliatura di carne o la carbonizzazione del pesce affumicato.
Gli IPA ad alto peso molecolare, come il benzo[e]pirene e il benzo[a]pirene, sono abbondanti in materiali come catrami, bitumi, pece e carboni, nonché nei prodotti correlati come gli asfalti. Questi composti possono anche originare da fonti quali nerofumo e fuliggine di legna, associandosi a fonti pirogeniche.
Gli IPA leggeri, come naftalene e fluorene, sono inquinanti onnipresenti, con maggiore solubilità in acqua, rendendoli in grado di contaminare le falde sotterranee. La loro diffusione è estremamente ampia, coinvolgendo una vasta gamma di ambienti.
La preoccupazione legata agli IAP deriva dalla presenza di composti tra loro, identificati come agenti cancerogeni, mutageni e teratogeni.
Categorie di Lavoratori a Rischio di Esposizione
Le categorie professionali a rischio di esposizione agli IAP comprendono principalmente coloro che operano in settori legati all'industria chimica, estrattiva e di lavorazione dei combustibili fossili.
Questi possono includere chimici di laboratorio, operai industriali, minatori e lavoratori nelle raffinerie di petrolio.
Anche coloro che si occupano della gestione dei rifiuti e della bonifica di aree contaminate possono essere esposti agli IAP.
Le industrie per cui è stata misurata e riportata un'esposizione professionale al benzo[a]pirene comprendono:
L'esposizione prolungata agli IAP può avere gravi conseguenze sulla salute. Alcuni IAP sono noti o sospettati di essere cancerogeni e possono causare danni al sistema respiratorio e al sistema nervoso centrale.
Inoltre, gli IAP possono influire negativamente sul sistema riproduttivo e causare effetti tossici a lungo termine. Gli effetti variano in base alla concentrazione di esposizione, alla durata e al tipo specifico di IAP coinvolto.
In particolare possono provocare tumori cutanei per contatto e tumori polmonari per
via respiratoria.
In Italia, le normative che regolamentano l'esposizione agli IAP sono parte integrante del quadro normativo sulla sicurezza sul lavoro e la tutela dell'ambiente. Esistono limiti di esposizione professionale stabiliti per numerosi composti appartenenti alla categoria degli IAP, al fine di proteggere la salute dei lavoratori. Le aziende sono tenute a implementare misure preventive, tra cui sistemi di ventilazione efficaci, l'uso di dispositivi di protezione individuale e programmi di monitoraggio ambientale per garantire la conformità alle normative vigenti.
Per l’aria atmosferica esterna esiste come riferimento normativo il Decreto Legislativo 13 agosto
2010, n. 155, in recepimento della Direttiva sulla Qualità dell’Aria Ambiente e Aria più Pulita per
l’Europa n. 50/2008 del 21 maggio 2008.
Inoltre, sono previsti obblighi di formazione per i lavoratori esposti, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sui rischi connessi agli IAP e promuovere pratiche lavorative sicure. Le autorità competenti svolgono regolarmente controlli per garantire il rispetto delle normative e attuare azioni correttive quando necessario.