Le ulcere da pressione, comunemente note come piaghe da decubito, rappresentano una delle complicazioni più frequenti e gravi nei pazienti con limitata mobilità, soprattutto all'interno di strutture sanitarie. La loro prevenzione è possibile e disciplinata da linee guida precise. Eppure si stima che circa il 20% dei casi si verifichi comunque, evidenziando l'importanza di una gestione migliore, attenta e costante. In questa guida approfondiremo cosa siano le piaghe da decupito, come prevenirle e curarle, quali sono le responsabilità delle strutture sanitarie e come procedere per richiedere un risarcimento in caso di danni causati da negligenze.
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Le piaghe da decupito sono lesioni cutanee che interessano anche i tessuti sottostanti, causate da una compressione prolungata su specifiche aree del corpo. Tale pressione ostacola la normale circolazione sanguigna, privando i tessuti di ossigeno e nutrienti essenziali, e causando la necrosi delle cellule.
Queste lesioni si formano frequentemente nelle zone in cui le ossa sono vicine alla superficie della pelle, come il coccige, i talloni, i gomiti e le scapole. I soggetti più a rischio includono persone immobilizzate a letto o su sedie a rotelle, specialmente se non assistite adeguatamente. Condizioni come malnutrizione, scarsa igiene, invecchiamento della pelle e malattie croniche aggravano il rischio di sviluppo delle piaghe.
La rapidità con cui si formano varia notevolmente, da poche ore a settimane, e dipende dallo stato di salute generale del paziente e dalla qualità dell’assistenza ricevuta. La Scala di Norton, uno strumento comunemente utilizzato in ambito sanitario, valuta il rischio di insorgenza considerando fattori come lo stato mentale, la mobilità e l’incontinenza del paziente.
Le piaghe da decupito sono un problema diffuso sia negli ospedali sia nell’assistenza domiciliare. Nei reparti ospedalieri, la prevalenza varia dal 18% al 29%, secondo i dati riportati dall’Associazione Italiana per lo Studio delle Lesioni Cutanee (AISLeC).
Nel contesto domiciliare, la mancanza di studi di ampie dimensioni rende difficile stimare l’incidenza, ma il problema rimane significativo, specialmente nei pazienti anziani e con patologie croniche.
Diversi elementi contribuiscono al rischio di sviluppare piaghe da decupito:
I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva rappresentano una delle categorie più vulnerabili. La combinazione di immobilità, uso di sedativi e miorilassanti, sepsi e alterazioni metaboliche li espone a un rischio particolarmente elevato. In queste situazioni, le lesioni possono formarsi anche in aree non convenzionali, come il viso o gli arti, a causa della presenza di dispositivi medici.
Le piaghe da decupito vengono classificate in quattro stadi di gravità, che vanno dall’arrossamento superficiale della pelle (stadio 1) a lesioni profonde che coinvolgono muscoli, ossa o tendini (stadio 4). Gli stadi più avanzati possono portare a complicazioni severe, come infezioni sistemiche, che richiedono cure intensive e prolungate. Nei casi più gravi, le piaghe da decupito possono risultare fatali o causare danni permanenti alla salute del paziente.
La gestione delle piaghe da decupito si concentra su tre aspetti principali: la rimozione della causa che le ha generate, il trattamento diretto della lesione e la gestione delle condizioni mediche sottostanti che ostacolano la guarigione.
Ridurre la pressione sulle aree colpite, mediante il cambio frequente della posizione del paziente e l’utilizzo di ausili specifici come materassi antidecubito, è essenziale. Le lesioni devono essere pulite e curate con medicazioni adeguate, mentre eventuali carenze nutrizionali o infezioni devono essere trattate con terapie mirate.
La prevenzione è il metodo più efficace per contrastare la comparsa delle ulcere da pressione. Il personale sanitario ha un ruolo cruciale nell’identificazione precoce dei pazienti a rischio, attraverso strumenti come la Scala di Braden. Tra le misure preventive più importanti vi sono il cambio frequente della posizione del paziente, l’utilizzo di dispositivi antidecubito, il mantenimento di una pelle pulita e asciutta, e una nutrizione adeguata per sostenere la rigenerazione dei tessuti.
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Le ulcere da pressione sono spesso il risultato di una negligenza nella cura del paziente, rendendo le strutture sanitarie responsabili in caso di mancata adozione di misure preventive. La responsabilità medica può essere attribuita in situazioni come la mancata valutazione del rischio, l’omissione di cambi posturali o l’uso inadeguato di ausili protettivi. Quando si verificano lesioni evitabili, il paziente ha il diritto di richiedere un risarcimento.
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Per avviare una procedura di risarcimento, è necessario raccogliere prove dettagliate, tra cui documentazione clinica e perizie mediche. I danni risarcibili includono il danno biologico, relativo alla perdita della salute psico-fisica; il danno morale, legato alla sofferenza psicologica; e il danno esistenziale, che riflette la compromissione della qualità di vita. La consulenza legale è fondamentale per garantire che il paziente o i suoi familiari ottengano un equo risarcimento.
Per ottenere un risarcimento, il paziente deve fornire prove concrete: